Nelle scorse settimane (e almeno per le altre prossime due) durante i lunghi giorni trascorsi in casa ci hanno tenuto compagnia centinaia di “attività” online, tra cui quelle proposte da musei, fondazioni, gallerie, istituzioni.

Da un giorno all’altro, sembra che il mondo dell’arte abbia (ri)scoperto le potenzialità del digitale: un canale sempre aperto con gli appassionati e con i curiosi, un modo per mostrarsi a un pubblico sempre più ampio, uno strumento per far conoscere al meglio le collezioni e i depositi così come il lavoro dei rappresentanti del mondo della cultura, un’opportunità per mantenere attiva l’azione divulgativa.
Ma questo sprint digitale è davvero una novità nell’arte? Cosa succedeva prima della quarantena e, soprattutto, si manterrà anche dopo che i musei potranno riaprire al pubblico? L’ho chiesto nei giorni scorsi ad alcune delle più importanti istituzioni italiane che hanno risposto con partecipazione ed entusiasmo. A partire da domani, ogni giorno, pubblicherò un’intervista dedicato alla singola istituzione culturale e aggiornerò con i diversi link la lista qui sotto:
17/04 – Gallerie degli Uffizi (Firenze)
18/04 – Museo Archeologico Nazionale di Napoli
19/04 – Palazzo Maffei (Verona)
20/04 – Pinacoteca di Brera (Milano)
21/04 – MAN Nuoro
22/04 – Collezione Peggy Guggenheim (Venezia)
23/04 – Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” (Milano)
24/04 – Istituzione Bologna Musei
25/04 – Museo Egizio di Torino
26/04 – Fondazione Palazzo Strozzi (Firenze)
27/04 – Castello Sforzesco (Milano)
In questo momenti di crisi il digitale si sta rivelando un ottimo strumento per l’arte e la cultura. Forse dopo questa storia inizieremo a utilizzare di più questa tecnologia per supportare e diffondere la cultura.
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Esatto! È importante che questa “buona pratica” continui anche dopo: la cultura deve essere trasmessa attraverso tutti i canali possibili e deve essere accessibile a tutti!
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