Noto, la città barocca. Si può dire che questo sia l’epiteto universalmente riconosciuto per questa città in provincia di Siracusa.
In effetti, ovunque ci si giri, ci sono chiese barocche precedute da grandi scalinate, balconi barocchi che si affacciano sulle strette vie in salita, decorazioni barocche che sporgono sulle numerose piazze. Questo stile si caratterizza per la ricchezza di particolari, di linee e di curve, che adornano gli edifici del periodo..
..esagerato e sfarzoso..
Queste sue caratteristiche le hanno procurato l’ingresso nella lista dei siti che sono Patrimonio dell’Umanità, stilata dall’UNESCO.
La storia di Noto, in realtà, è più antica del XVII secolo. La città sorgeva 8 km più a nord del sito attuale. Venne spostata in seguito al terremoto del 1693 che distrusse la città (al culmine del suo splendore) e provocò la morte di un migliaio di persone. La ricostruzione della città come la si vede oggi, si può attribuire a diversi architetti, che per tutto il Diciassettesimo secolo lavorarono duramente (molte opere furono inaugurate già nei primi anni del Settecento). Si sono riutilizzati i pezzi della città più antica che si erano salvati: per mantenere il ricordo, avere sempre nuovi stimoli e rincorrere lo splendore perduto.
E’ famoso il suo Duomo che abbiamo visto da diverse prospettive: dall’alto delle terrazze della Chiesa di Santa Chiara (2 € per visitare la chiesa dal punto di vista delle monache di clausura che lì vivevano e per salire sulle terrazze), dall’imponente scalinata che lo precede, dai portoni principali decorati con bassorilievi. La bellezza della struttura esterna ha un po’ messo in ombra, invece, l’interno della chiesa, che è stato interamente ricostruito in seguito ad un grave crollo nel 1996.
Lo stupore più grande, però, è stato trovare così tanta attenzione all’arte contemporanea, ad artisti del luogo sia già affermati che emergenti. Così, passeggiando per le vie, abbiamo scoperto il “NotArt Festival 2013” (dal 6 al 22 agosto): questo evento nasce dieci anni fa grazie all’iniziativa di Vincenzo Medica – ancora oggi curatore del festival – e l’artista Mario Zuppardo, con lo scopo di sostenere appunto l’arte contemporanea attraverso un evento che potesse ripetersi nel tempo. E così è stato: a distanza di un decennio, in Via Nicolaci (conosciuta anche come Strada degli Artisti, dove ogni anno a maggio si svolge l’Infiorata) erano esposte tantissime opere di altrettanti numerosi artisti.
Ma non si chiude con la fine della via il NotArt Festival, ci sono infatti diversi eventi collaterali che animano altre vie della città. Come ad esempio la mostra “Sicilia Immagini”, una antologica di Mario Zuppardo presso l’ex convitto Ragusa .
Noto stupisce: per le sue antichità e per la sua modernità. È una città da visitare, nel tardo pomeriggio magari, quando comincia ad animarsi, il sole tramonta e i suoi splendidi edifici sono illuminati da luci calde che li fanno apparire ancora più maestosi.
da tempo punto la cattedrale..!
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Punta punta ahahahah è una cittadina meravigliosa: ogni via, ogni angolo ti lascia a bocca aperta!
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Io sono andata di sera! È forse ancor più bella, soprattutto dal balcone di Santa Chiara
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Le città di sera hanno sempre un fascino unico!
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