“Un’opera, per quanto in essa sia grande il numero e la varietà delle cose da raffigurare, non hai mai superato il mio coraggio.” (Rubens)
Pietro Paolo Rubens è un artista fiammingo, nato a Siegen nel 1577 e che ha trascorso circa 8 anni della sua vita proprio in Italia, lasciandosi ispirare da ciò che il nostro Paese aveva da offrire già 4 secoli fa. Il ruolo di Rubens in Italia però è molto più importante di quel che si crede e viene raccontato nella mostra Pietro Paolo Rubens e la nascita del Barocco a Palazzo Reale a Milano.
Peter Paul Rubens – Cattura di Sansone (1614-20)
Olio su tela – 118×132 cm
Monaco, Alte Pinakothek, Bayerische Staatsgemäldesammlungen
In mostra non si vedono solo opere di Rubens, ma anche molti quadri di artisti italiani del calibro di Pietro da Cortona, Bernini e Luca Giordano: solitamente si usa un grande nome per attrarre visitatori e poi in mostra ci sono solo 2/3 opere dell’artista e invece, questa volta, il “mix” è perfetto poichè strettamente legato con il racconto voluto dalla curatrice Anna Lo Bianco. Sono 70 le opere selezionate, di cui 40 firmate dal maestro fiammingo e l’allestimento mi ha ricordato un po’ l’austerità delle sale della National Gallery di Londra.
Luca Giordano – Allegoria della Pace e della Guerra (1680)
Olio su tela – 226×303 cm
Genova, Galleria Nazionale di palazzo Spinola
Ma procediamo con ordine: perchè Rubens decise di venire in Italia? Egli desiderava vedere con i propri occhi la statuaria classica e le opere degli artisti che l’hanno preceduto come Michelangelo, Tiziano, Correggio e Tintoretto. Il pittore ha fatto sua la tradizione italiana e l’ha rielaborata, dandogli un nuovo impeto creativo. Nella prima sezione, entriamo nel mondo di Rubens attraverso il Ritratto della figlis Clara Serena, un quadro carico di affetto, tratto tipico del linguaggio barocco che venne reinterpretato ad esempio anche dal Bernini con nel Ritratto di giovinetto.
Pietro Paolo Rubens – Ritratto della figlia Clara Serena (1615 – 1616)
Olio su tela applicata su tavola – 33×26,3 cm
Vienna, Palazzo Liechtenstein – The Princely Collections
L’affetto di Rubens per parenti e amici è evidenziato nei tanti altri ritratti che ha realizzato durante la sua carriera come quello dell’umanista Gaspar Schoppe, il fratello Philip e lo studioso Seneca Justus Lipsius.
La sua passione per l’antico invece la si può ammirare nei dipinti Seneca morente e nell’Apoteosi di Germanico.
Pietro Paolo Rubens – Seneca morente (1612 – 1615)
Olio su tela – 182×121 cm
Madrid, Museo del Prado
Nella seconda sezione, intitolata “Santi come eroi”, c’è un omaggio dell’artista alle opere sacre. Un filone che passa attraverso la decorazione, nel 1606, dell’altare centrale della chiesa romana di Santa Maria in Vallicella. Il sacro è rappresentato in modo totalmente nuovo, i santi sembrano eroi del mondo antico e le sante delle matrone romane.
Peter Paul Rubens – San Gregorio con santa Domitilla, san Mauro e san Papiano (1606)
Olio su tela – 146,5×120 cm
Berlino, Gemäldegalerie
Durante il soggiorno romano, Rubens ha la possibilità di vedere il Torso del Belvedere, scultura greca del I secolo AC che già fu di ispirazione per Michelangelo, il quale la prese a modello per i suoi ignudi nella Cappella Sistina. Per Rubens, questa scultura rappresenta la sintesi dei suoi punti di riferimento: l’antico e le opere michelangiolesche. Tutto ciò è ben evidente nel Compianto su Cristo morto e il Cristo risorto.
Peter Paul Rubens – Maddalena in estasi (1619)
Olio su tela – 295×220 cm
Lille, Palais des Beaux-Arts
A chiudere l’esperienza italiana di Rubens è il quadro Adorazione dei Pastori che riassume la pittura veneta, l’antico e Caravaggio. Partendo dall’Adorazione dipinta da Correggio, il pittore fiammingo corona il suo quadro con movimento impetuosi, intensi chiaroscuri e grandiosità statuarie dei personaggi.
La sezione “La furia del pennello” si pone l’obiettivo di mettere in luce la rivoluzione artistica di Rubens che mette di fronte a tutto la rapidità di lettura e di esecuzione, senso profondo dell’estetica barocca. Un esempio rappresentativo è il Massacro degli innocenti o ancora le diverse versioni del tema Ercole e il leone di Nemea, rappresentato non solo da Rubens ma anche da Bernini e Lanfranco.
Peter Paul Rubens – Ercole nel giardino delle Esperidi (1638)
Olio su tela – 246×168,5 cm
Torino, Galleria Sabauda
Nella sezione “La forza del mito”, la protagonista è l’immensa fantasia di Rubens, particolarmente attratto anche dai temi mitologici e dalla varietà dei suoi personaggi. Esempi sono Saturno divora i figli, Susanna e i vecchioni, Ercole e Onfale, Minerva protegge la pace da Marte, Le conseguenze della guerra…
Pietro Paolo Rubens – Saturno che divora uno dei suoi figli (1636 – 1638)
Olio su tela – 182,5×87 cm
Madrid, Museo del Prado
E’ una mostra ricca e ben strutturata, ideale per chi vuole conoscere qualcosa in più sull’arte di Rubens. Utile l’audioguida per addentrarsi nel mondo dell’artista e per scoprire punti in comune e differenze con le opere di altri artisti esposte accanto. Vi consiglio di andare negli orari di minor affollamento per poter godere delle grandi tele esposte, che altrimenti sembrano essere un po’ sacrificate negli spazi non proprio enormi e dove l’incrocio dei faretti può disturbare la visione dei singoli particolari delle opere.
FINO AL 26 FEBBRAIO 2017
SITO UFFICIALE
ORARIO
Lunedì dalle 14.30 alle 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 19.30
Giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30
ORARIO NATALIZIO
Sabato 24 dicembre dalle 9.30 alle 14.30
Domenica 25 dicembre dalle 14.30 alle 18.30
Lunedì 26 dicembre dalle 9.30 alle 19.30
Domenica 31 dicembre dalle 9.30 alle 14.30
Domenica 1 gennaio dalle 14.30 alle 19.30
Lunedì 2 gennaio dalle 9.30 alle 19.30
INGRESSO (audioguida inclusa)
Biglietto intero: 12 euro
Biglietto Ridotto: 10 euro
Biglietto Open: 14 euro
COME RAGGIUNGERLA
L’ha ribloggato su Arte&Cultura.
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L’ha ribloggato su Alchimiee ha commentato:
Sulla scia del carissimo Pietro, rilancio un evento al quale vorrei tanto partecipare.
Lascio il link di un breve apporto di Rai Storia per chi volesse documentarsi sommariamente su un grande della pittura fiamminga.
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Pietro, e con me siamo in due: che dite ragazzi la vinciamo la battaglia della bellezza e dell’arte ?
😉
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Siamo qui per questo 😉
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Mi chiedevo se vale la pena andare a vedere questa mostra…. purtroppo non mi fanno impazzire questi giochetti per attirare il pubblico: mettere 3 quadri di un artista che da il titolo della mostra e poi te ne ritrovi altri 50 che non c’entrano nulla, messi lì per care sostanza e basta….
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Vale la pena se ti piace l’arte di Rubens: come dicevo, ci sono opere anche di altri artisti ma quelle di Rubens sono la maggioranza e il mix che si forma è perfetto per dare una visione completa dell’arte di quel periodo…
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ci farò un pensiero.. grazie!
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Se dovessi andare, fammi sapere cosa ne pensi…
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