Pepi Merisio @Galleria Civica, Monza

Apprezziamo ogni volta di più gli scatti dei grandi fotografi italiani: sono sempre così semplici ma di grande effetto.

Anche questa volta, dopo Mario De Biasi, la Galleria Civica di Monza ha catturato la nostra attenzione. Si tratta degli scatti di Pepi Merisio, fotografo italiano nato a Caravaggio nel 1931. In questa sede, mette in mostra tutte le fotografie scattate in giro per l’Italia e legate da un unico filo conduttore: il gioco, frutto di una scelta nata, in realtà, da reportage più ampi.

Pepi Merisio @Gallerie Civiche, Monza _ www.culturefor.com-22 Pepi Merisio @Gallerie Civiche, Monza _ www.culturefor.com-18

La maggior parte degli scatti sono in bianco e nero; guardandoli sembra di sentire le risa dei bambini impegnati in giochi che le generazioni più recenti non conoscono. Bambini che saltano e giocano a pallone in mezzo alla strada: impensabile per noi.

Pepi Merisio @Gallerie Civiche, Monza _ www.culturefor.com-14

Oltre ai bambini, ci sono i momenti di giochi per gli adulti e Pepi Merisio ne immortala alcuni come ‘i giocatori di scacchi’ che altro non sono che degli orchestrali in pausa dietro le quinte del Teatro Donizetti, ma anche le comparse di un’opera di Mozart che tra una prova e l’altra giocano alla “cavalletta” nei corridoi dei palazzi.

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Nell’intervista proiettata all’interno della mostra, Merisio parla della fotografia ai suoi tempi e della fotografia oggi: racconta della difficoltà, oggi, di incontrare soggetti interessanti da immortalare per strada e ritiene che i fotografi della sua generazione siano stati fortunati anche in questo. Al giorno d’oggi l’omologazione ha portato all’assenza del senso di caratterizzazione che una volta sottolineava e indicava, ad esempio, la provenienza attraverso il modo di essere vestiti o il tipo di giochi fatti.

Merisio parla anche del futuro e dice che lui, oggi,  non saprebbe insegnare perché la tecnica è così cambiata che si può ottenere tutto e il contrario di tutto. Anche per questo lui ha deciso di fermarsi: per lui la foto deve essere documentazione, anche se poetica. Ecco perché intervenire in post produzione non fa per lui: non saprebbe cosa dire e a quel punto non si tratta più di fotografia, ma diventa un altro mestiere.

Questa mostra ci è piaciuta moltissimo e siamo uscite con un sorriso sulle labbra ripensando a questi bambini, ai loro giochi: e ridevamo pensando a quanto sembrano lontani quei tempi, quando in realtà, tra quei bambini, potevano benissimo esserci anche i nostri genitori.
Vi salutiamo con un bellissimo consiglio di Pepi Merisio:

La ricetta per una bella fotografia? Essere sinceri, e basta.”

ORARIO:
Dal martedì al venerdì 15.00-19.00, sabato e domenica 10.00-13.00 / 15.00-19.00

FINO AL 16 MARZO 2014

INGRESSO GRATUITO

COME RAGGIUNGERLA: Via Camperio 1, Monza

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