La Galleria Civica di Monza ha dedicato una mostra al fotografo Mario De Biasi intitolata “Un Mondo di Baci” ( aperta fino al 14 aprile ). L’inaugurazione si è svolta il 14 febbraio, e quale giorno migliore se non quello dedicato agli innamorati?
Al bacio si è interessata ogni forma d’arte…
Le poesie: chiunque abbia studiato latino sicuramente ricorderà il Carme di Catullo dedicato all’amata Lesbia (riproposto, nella traduzione italiana, in uno dei pannelli descrittivi della mostra)
[… ]Da mi basia mille deinde centum
dein mille altera dein secunda centum
deinde usque altera mille deinde centum […]
In tempi più attuali possiamo far riferimento anche alle famose poesie di Jacques Prevert (tornate alla ribalta anche grazie alla pubblicità dei Baci Perugina) o a quelle di Pablo Neruda.
Vi hanno dedicato quadri: dal famoso bacio di Hayez a quello di Klimt.
Ricordiamo anche l’attimo prima del bacio di “Amore e Pische” di Antonio Canova.
Iconica è la fotografia “Bacio davanti all’hotel De Ville” di Robert Doisneau.
Sono centinaia di anni che si parla, si scrive, si illustrano i baci ed ogni volta c’è qualcosa di nuovo, inaspettato.
Mario De Biasi ha lavorato ritraendo numerosi personaggi come Sophia Loren, Marlene Dietrich e Brigitte Bardot. Ha esposto al Guggenheim di New York. Ha realizzato reportage di guerre. Ha raccontato la storia del costume dalla seconda metà degli anni Quaranta in avanti.
Nelle sue fotografie esposte alla Galleria Civica di Monza sono, invece, rappresentati baci di ogni età e da ogni parte del mondo. Alcuni scatti sono in posa ed è evidente la composizione accurata della fotografia, la messa a fuoco.
Ma molti altri sono dei veri e propri scatti rubati. Tra le fronde di un albero, si intravede una giovane coppia baciarsi appassionatamente su una panchina. Davanti al cancello di casa, un’altra coppia più avanti con l’età, si scambia un bacio tenerissimo.
Il Bianco e nero di molti scatti ,sicuramente, aiuta a creare quell’aura romantica che inesorabilmente circonda ogni singola immagine. Da Milano a Parigi, da Rio de Janeiro a Londra. Ogni bacio racconta la storia di quelle persone: una su tutte “Budapest, 1956”, dove due profughi ungheresi, dopo aver oltrepassato il confine scampando ai sovietici, si scambiano un bacio che sa di libertà.
L’allestimento è molto semplice, e permette di concentrarsi esclusivamente sulle opere esposte.
Se passate da Monza, fermatevi a vederla! Avete tempo fino al 14 aprile!
Grazie della segnalazione, un buon motivo per passare da quelle parti 😉
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Figurati!
Se dovessi andarci….facci sapere cosa ne pensi!!
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abitando vicino a Monza andro’ sicuramente anche perche’ un po’ di dolcezza fa sempre bene! Vi faro’ sapere….
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Aspettiamo un tuo parere!!
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