I Sette Palazzi Celesti di Kiefer @Hangar Bicocca

Questa settimana siamo state per la prima volta (sì, scandoloso ma è la verità) all’Hangar Bicocca.

Gli spazi immensi ci hanno lasciato senza fiato, così come l’installazione permanente “I sette palazzi celesti“. Venne realizzata nel 2004 da Anselm Kiefer, famoso artista tedesco che riflette, in ogni sua opera, sulle questioni storiche e culturali, dal passato ad oggi.

       I Sette Palazzi Celesti di Kiefer @Hangar Bicocca_www.culturefor.com

I Sette Palazzi Celesti di Kiefer @Hangar Bicocca_www.culturefor.com

Kiefer nasce nel 1945 e da sempre si interroga su quale sia il suo ruolo dopo la tragedia dell’Olocausto: il suo ruolo in quanto tedesco, il suo ruolo in quanto artista, il suo ruolo in quanto uomo.

E così, le sue opere sono ricche di simboli, alcuni ben evidenti, altri da ricercare.

Le sette imponenti e, a prima vista, pericolanti torri sono l’interpretazione della religione ebraica, delle macerie dell’Europa in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, le rovine del nostro presente.

Ogni torre ha il suo nome e il suo simbolo identificativo:

Sefiroth, identificata da 10 neon plasmati in modo tale da formare i nomi degli strumenti/espressioni di Dio

I Sette Palazzi Celesti di Kiefer @Hangar Bicocca_www.culturefor.com

Melancholia, riferimento a Saturno, che nel ‘500 si pensava influenzasse la nascita di artisti, e ai numeri identificativi dei corpi celesti della NASA

Ararat, chiarissimo indizio riguardante il monte su cui si dice si sia arenata l’Arca di Noè

Linee di campo magnetico, elemento caratterizzante è una pellicola cinematografica di piombo, che non potendo riflettere la luce assume diversi significati tra i quali la volontà dei nazisti di cancellare le minoranze etniche

JH&WH, sono due torri ai cui piedi sono messe delle rocce rappresentanti i cocci dei vasi in cui Dio ha messo la vita e due scritte al neon che unite formano la parola Jahweh

I Sette Palazzi Celesti di Kiefer @Hangar Bicocca_www.culturefor.com

Torre dei Quadri Cadenti, cornici di specchi rotti, ma che non riflettono per sottolineare ancora la perdita di identità

Un’installazione molto toccante che, anche prima di conoscerne il significato, ci ha trasmesso emozioni contrastanti: stupore, tristezza, incomprensione, partecipazione a un dolore dissimulato….

P.S. Fino all’8 settembre sono esposte anche delle installazioni di Mike Kelly, andate a vederle. Alcune sono veramente interessanti…

ORARIO:

               da mercoledì a domenica 11 – 24

INGRESSO LIBERO

Sito Hangar Bicocca

Informazioni

COME RAGGIUNGERLO:

18 risposte a "I Sette Palazzi Celesti di Kiefer @Hangar Bicocca"

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  1. Non ne sapevo nulla! Grazie per l’indicazione! Andrò sicuramente a farci un giro 😉
    Con la spiegazione che avete fornito è un esposizione assolutamente invitante 🙂

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  2. L’ho vista qualche mese fa. Bello, per carità, ma non ti da l’idea di trito e ritrito? Ha dalla sua il fatto che, effettivamente, si impone e colpisce, ma diamine, son mille anni che si usa, riusa ed abusa dello stesso impianto simbolico. Non sarà l’ora di cambiar qualcosa? Siamo nel 2013, ha davvero senso legare ogni torre al significato di una sephiroth? E’ un simbolismo vecchio, lontano da tutti ed estremamente “intellettuale” (pochi saprebbero interpretare l’opera senza un depliant o affini) e fatico veramente a capire perché ci si ostini a riproporlo! 🙂

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    1. Noi abbiamo vissuto la visita in maniera diversa: siamo andati con una nostra professoressa dell’università, che non ci ha spiegato niente dell’opera. Ci ha solo chiesto di dire cosa vedevano i nostri occhi senza pensare al lato “emozionale” dell’arte e piano piano, discutendo tra noi, siamo arrivati a cogliere il significato dell’opera (amettiamo la nostra ignoranza…prima non sapevamo nemmeno l’esistenza della parola sephiroth). Certo ci è voluto del tempo per interpretare l’opera e magari non tutti hanno la voglia, la pazienza o le conoscenza per farlo…
      Per il fatto di essere trito e ritrito…beh, un po’ hai ragione! Ma ormai è sempre più difficile trovare qualcosa che non abbia un rimando ad altro di già visto…e forse per Kiefer affidarsi a simbolismi noti e sicuri, è il modo migliore per trasmettere questo specifico messaggio senza creare polemiche….

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  3. Ciao, vi scopro oggi e vi seguirò… l’Hangar Bicocca è spettacolare, è forse il posto che merita di più a Mi, porta con se una storia che è quella dello spazio dell’hangar e allo stesso tempo è carico di contemporaneità. L’installazione permanente di Kiefer non la si può spiegare se non la si vede, è l’effetto che generano queste torri protese verso il buio, massicce e precarie allo stesso tempo, sorprendente!

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    1. Ciao Giò…e benvenuta nel nostro spazio!
      Hai perfettamente ragione: bisogna trovarsi in quella enorme sala per capire quello che Kiefer vuole comunicarci.

      P.S. Abbiamo visto il tuo “trasloco” di blog…ti seguiremo!!

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