Il mio primo giorno pieno in Islanda è partito col botto: è stata probabilmente una delle giornate più impegnative del viaggio, per numero di chilometri e attrazioni da visitare. Siamo partiti dal più famoso e conosciuto percorso turistico dell’Islanda, lungo il quale è possibile trovare alcune delle più note meraviglie naturalistiche del Paese: il Cerchio d’Oro.
Il percorso è lungo circa 200 km, percorribili tranquillamente in 3 ore di macchina (il limite massimo di velocità sulle strade islandesi è di 90 km/h!).
La prima tappa del Cerchio d’Oro è il parco nazionale di Þingvellir, noto per essere la sede del primo parlamento esistito al mondo! Il parco naturale si trova a nord di Þingvallavatn, il più grande lago dell’Islanda, ed è famoso soprattutto per le enormi fratture e i canyon che percorrono il terreno, a testimonianza del movimento delle placche tettoniche in atto nella zona.
Dal centro informazioni vicino al parcheggio, sapranno illustrarvi moltissimi percorsi da fare a piedi e in macchina all’interno del parco. Avendo molto da fare, noi ne abbiamo scelto uno breve (circa un paio d’ore) fino a una cascata nelle vicinanze. Ne siamo rimasti affascinati e ci abbiamo perso un sacco di tempo: grosso errore, quella prima cascata non è che un ruscello se confrontata con quello che abbiamo visto più avanti! 🙂
Sulla strada per raggiungere la seconda tappa, ci siamo imbattuti per caso in un luogo veramente surreale: un lago talmente calmo da riflettere il panorama circostante come uno specchio, mai vista una cosa del genere!
Dopo un altro tratto di strada, abbiamo raggiunto la mia tappa preferita in assoluto della giornata, nonché (a mio parere) una delle migliori dell’intero viaggio: Geysir.
Come si deduce dal nome, Geysir è un’area molto attiva dal punto di vista geotermico, estremamente famosa per i suoi due geyser, Geysir (da cui l’area prende il nome), ormai spento da molti anni, e Strokkur, che erutta con regolarità ogni 5-10 minuti.
Vedere un geyser dal vivo è un’emozione fortissima, uno spettacolo incredibile e indescrivibile. Alcuni getti sono davvero forti, altri un po’ “deludenti”, per questo vi consiglierei di rimanere in zona almeno un’oretta, in modo da assistere a più di un’eruzione!
Dopo un pasto veloce a base di súpa (le zuppe sono uno dei piatti forti del paese), ci siamo quindi diretti verso l’imponente cascata di Gullfoss.
Gullfoss è una cascata composta da due “salti” di 11 e 21 metri rispettivamente, dalla portata veramente notevole. Piccola curiosità: come molte altre cascate in Islanda, si trova su una proprietà privata.
Proprio il fatto di trovarsi in una proprietà privata, ha salvato questa cascata dall’essere trasformata in una diga! All’inizio del XX secolo infatti, una società inglese avrebbe voluto imbrigliare l’incredibile potenza dell’acqua in una centrale idroelettrica, ma non ci è riuscita grazie all’opposizione di Sigríður Tómasdóttir, la contadina proprietaria del terreno che minacciò di buttarsi dalla cascata se il governo avesse approvato il progetto della diga.
Vista la cascata, abbiamo recuperato velocemente la macchina e ci siamo diretti verso una delle innumerevoli terme che costellano l’Islanda. Abbiamo concordato insieme di evitare l’affascinante ma iperaffollata Blue Lagoon, optando per la meno conosciuta Secret Lagoon.
Non lasciatevi ingannare dal nome: la Secret Lagoon non è così tanto secret: c’era un sacco di gente, anche se comunque rimaneva molto godibile.
Altra curiosità: in tutte le terme e piscine islandesi, è obbligatorio fare la doccia prima di entrare in acqua. E fin qui tutto regolare, direte voi, anche dai noi in teoria… in Islanda però, è obbligatorio fare la doccia completamente nudi, badando bene di insaponarsi ovunque accuratamente, come illustrato da una miriade di cartelli appesi negli spogliatoi. Attenzione, perché non farlo vuol dire infrangere la legge!
Usciti rilassatissimi (e stanchissimi) dalle terme, abbiamo quindi raggiunto l’ultima, affascinante tappa della giornata: il lago craterico Kerið.
Si tratta di uno spettacolare laghetto all’interno della caldera di un vulcano spento, facilmente raggiungibile a piedi dal vicino parcheggio.
Finito anche il giro del lago, siamo quindi andati verso il nostro ostello (bellissimo e perso nel nulla), nella vicina Selfoss.
Nonostante l’incredibile quantità di turisti, che scendono a centinaia dai pullman che arrivano direttamente da Reykjavík, vi assicuro che vale veramente la pena di spendere almeno una giornata per il Cerchio d’Oro. I geyser, le cascate e i laghi più o meno famosi sparsi lungo la strada…sono solo un assaggio di quello che offre la parte più “selvaggia” del paese, quella più lontana dalla capitale, ma non per questo meno splendida!!
Roberto
Io arriverò li domenica mattina e il Cerchio d’Oro sarà la mia prima tappa… non vedo l’ora!!
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Aspettiamo le foto!!!!
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Ma che meraviglia!! Una spettacolare natura… !
grazie, davvero :))
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Felice di aver trasmesso il mio entusiasmo per questo viaggio!!!
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invidiaaaaa
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Mi invidio da solo 😉
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Che viaggio stupendo. Hai iniziato veramente con il botto chissà che emozioni nel vedere quei luoghi incontaminati. Mi hai fatto venire voglia di saltare in macchina e partire. Grazie per questa meraviglia. Ciao e alla prossima tappa.
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L’ha ribloggato su Viaggiando con Beae ha commentato:
È uno di quei viaggi che vorrei fare. La natura in Islanda come in Scozia è di una bellezza unica. Non posso non mostrare ai miei followers questo post di Alessandra. Una ragazza appassionata di viaggi e arte. Impossibile non seguire le sue esperienze.
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Ho avuto il privilegio di visitare l’Islanda tre anni fa e mi è rimasta nel cuore: è davvero un luogo meraviglioso e suggestivo, di quelli che meritano di essere visti, almeno una volta nella vita 🙂
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