Era da tanto che non mi commuovevo durante la visita ad una mostra, ma con James Nachtwey è successo.
Il fotografo americano, considerato l’erede di Robert Capa, ha dedicato la sua vita a raccontare la condizione umana all’inferno, ovvero prima, durante e dopo la guerra.
Ho voluto diventare un fotografo per essere un
fotografo di guerra. Ma ero guidato dalla convinzione
che una fotografia che riveli il volto vero della guerra
sia quasi per definizione una fotografia contro la
guerra.
James Nachtwey
I suoi scatti in bianco e nero, esposti a Palazzo Reale con la mostra Memoria, hanno una potenza indescrivibile: non c’è posto per la speranza, ma solo per il dolore, l’ingiustizia, la violenza e la morte. Ritrae l’odio in tutte le sue forme più terribili: vorresti distogliere lo sguardo ma non ci riesci. James Nachtwey cattura il tuo sguardo e ti invita a non ignorare ciò che accade nel mondo: lui è testimone e, dopo aver visto i suoi scatti, lo siamo anche noi.
Cisgiordania, Guatemala, Balcani, Cecenia, Darfur, Romania, Ruanda, Sudafrica, New York, Afghanistan, Iraq, Indonesia e ancora la fame, i distastri naturali, l’inquinamento in Est Europa , l’eroina, l’agente arancio, l’AIDS e l’immigrazione. L’ultima grande guerra non si è conclusa nel 1945, ma è ancora in atto e sta portando alla distruzione del mondo come lo conosciamo.
Non si può morire di fame, non si può uccidere una persona perchè di un’altra religione, non si può picchiare a sangue una persona solo perchè nera, non si può rinchiudere in orfanotrofi-prigioni i bambini nati con problemi mentali o fisici, non si può abbandonare la propria casa e attraversare il mare per poter sopravvivere. Eppure tutto questo accade, proprio sotto i nostri occhi.
Visi inondati da lacrime, occhi spaventati, sguardi amorevoli. Corpi in preda alla sofferenza oppure immobili nella morte. A testimoniare la loro vita ci sono solo i fotografi come Nachtwey e i medici volontari, ai quali è dedicato anche un collage di 60 immagini che li ritraggono mentre si prendono cura di vittime e carnefici.
Memoria è una mostra brutale e, proprio per questo, splendida e imperdibile. Non è necessaria l’audioguida o il flyer con le didascalie perchè tutto ciò che c’è da sapere è raccontato dai soggetti dell’incredibile James Nachtwey.
FINO AL 4 MARZO 2018
ORARIO
Lunedì dalle 14.30 alle 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 19.30
Giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30
Verificare sul sito gli orari di apertura nei giorni festivi
INGRESSO comprensivo di audioguida
Intero: 12 euro
RIDOTTO A: 10 euro (gruppi, over 65, dai 6 ai 26 anni, disabili, possessori Card Annuale Civici Musei Milanesi, soct TCI, aderenti Lunedì Musei, militari, forse dell’ordine non in servizio, insegnanti, titolari Giunti Card e Amici di Forma)
RIDOTTO B: 8 euro (possessori Abbonamento Card Musei Lombardia)
RIDOTTO C: 6 euro (gruppi di studenti e scolaresche, gruppi organizzati TCI o FAI, volontari servizio civile nazionale, giornalisti, dipendenti comunali…)
COME RAGGIUNGERLA: Palazzo Reale, Piazza del Duomo 12 – Milano
L’ha ribloggato su Arte&Cultura.
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Bell’articolo, la mostra deve essere davvero meritevole.
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Assolutamente sì! E non (solo) per la bellezza delle immagini, ma per il messaggio che trasmettono…
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Dev’essere durissima, ma da non perdere. Grazie
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E’ esattamente così!
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