Toulouse-Lautrec e la Parigi del XIX secolo

Quando penso a Toulouse-Lautrec, la immagine è quella di un nano dall’aspetto grottesco che si gode la bella vita tra assenzio, droga e ballerine di Can Can. Si tratta di un’immagine frutto della visione, nel 2001, del film Moulin Rouge. Una finzione cinematografica che però non è così distante dalla realtà come potrete scoprire visitando la mostra Il mondo fuggevole di Toulouse-Lautrec, promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, PalazzoReale, Giunti Arte Mostre Musei ed Elcta. Henri Toulouse-Lautrec in realtà non si è mai occupato di teatro, ma contribuì con il suo talento artistico a pubblicizzare il Moulin Rouge.

01. Portrait de Lautrec
Henri de Toulouse-Lautrec,
Portrait de Lautrec devant une
glace, 1880, olio su cartone, Musée Toulouse-Lautrec, Albi,
France

Nato ad Albi nel 1864 in una delle famiglie più nobili di Francia, si distaccò presto dallo stile di vita nobile e aristocratico diventando uno dei personaggi simbolo della cultura bohèmienne. Da bambino scoprì di soffrire di una dolorosa deformazione ossea a causa della quale si procurò diverse fratture alle gambe mai guarite che gli impedirono di crescere in modo adeguato (era alto poco più 1,50 m) e lo “condannarono” ad avere un’andatura sempre claudicante. Durante i numerosi periodi convalescenza approfondì il suo amore per l’arte ben esposto dalle oltre 200 opere in mostra tra cui, in via eccezionale, si può ammirare la serie completa dei 22 manifesti realizzati dall’artista maledetto dove i protagonisti i personaggi della vita notturna di Montmartre.

15. Confetti
Henri de Toulouse-Lautrec,
Confetti, 1894, litografia,
manifesto, collezione privata

Nonostante Toulouse-Lautrec sia conosciuto ai più per i suoi manifesti, la mostra dimostra che il suo talento artistico sfociava anche in altre forme. La fotografia ad esempio: Henri non era un fotografo, ma amava farsi ritrarre soprattutto in pose ironiche e provocatorie, attentamente sceneggiate.

02. Lautrec strabico in abito giapponese
Maurice Guibert,
Henri de Toulouse-Lautrec in abiti giapponesi che si finge strabico, 1892 circa, fotografia,
Musée Toulouse-Lautrec, Albi

Il ritratto è rimasta sempre una costante nel suo percorso artistico, in particolare molti soggetti sono donne che vengono dipinte non solo per esaltarne i loro tratti fisici ma anche con l’intento di darne una visione più psicologica. La corposità di Goulue, la raffinatezza di Jane Avril, il portamento di Yvette Guilbert, la presenza scenica di Aristide Bruant. Ed è con queste persone, nel contesto di Montmartre, che Henri si rese conto che per rappresentare il suo mondo contemporaneo aveva bisogno di uno stile pittorico adatto non solo ai tempi ma anche alla città: l’affiche (il manifesto). Ecco quindi l’influenza delle stampe giapponesi con linee marcate e colori squillanti, in grado di catturare l’occhio al primo sguardo.

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La serie Elles, esposta in mostra, descrive la vita nelle case chiuse di fine Ottocento e rappresenta uno dei capolavori dell’opera di Toulous-Lautrec: le prostitute che sono rappresentate nella loto vita quotidiana, non distolgono lo sguardo, non seducono ma sono sincere e spontanee.

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Una mostra interessante, unica nel suo genere così come unico era Toulouse-Lautrec la cui vita dissoluta l’ha portato a lasciare questo mondo troppo presto. Il mio consiglio è quella di visitarla con in mente l’immagine della Parigi di quegli anni: in quel momento vi renderete conto dell’incredibile attualità dell’arte di Toulouse-Lautrec!

FINO AL 18 FEBBRAIO 2018

SITO UFFICIALE

ORARIO
Lunedì dalle 14.30 alle 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 19.30
Giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30
Per gli orari delle festività, collegatevi al sito ufficiale

BIGLIETTO comprensivo di audioguida
Open: 14 euro (puoi comprarlo online e saltare la coda)
Intero: 12 euro
Ridotto: 10 euro

COME RAGGIUNGERLA: Palazzo Reale, Piazza del Duomo 12 (MM1 – MM3)

 

6 risposte a "Toulouse-Lautrec e la Parigi del XIX secolo"

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