Gitarella fuori porta…a Shanghai!

Come avevo anticipato qualche articolo fa, durante il mio viaggio in Cina ho avuto anche la possibilità di visitare brevemente Shanghai, approfittando dell’ospitalità di mio cugino Alberto, che vive e lavora lì da quasi tre anni.

La mattina del quinto giorno quindi, mi sono alzato presto (molto presto) e mi sono diretto in metropolitana verso la stazione dei treni ancora incredibilmente deserta.

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Shanghai è facilmente raggiungibile da Pechino sia in aereo (poco meno di due ore di viaggio) sia in treno. Io ho optato per il treno ad alta velocità, che pur costando leggermente di più (70 euro circa contro i 50 del volo, senza contare però gli spostamenti da e per l’aeroporto all’andata e al ritorno!) mi è sembrato decisamente più comodo e, nonostante le 5 ore di viaggio, anche più rapido (sempre tenendo conto degli spostamenti da e per l’aeroporto). Considerate inoltre che il prezzo dei biglietti dei treni (su questa tratta, sul resto della rete ferroviaria non ne ho idea) è fisso, quindi potete anche decidere di comprare il biglietto il giorno prima della partenza senza rischiare di spendere un patrimonio!

Consiglio di arrivare in stazione almeno un’ora prima, i controlli per accedere ai treni sono infatti più o meno gli stessi che si fanno in aeroporto.

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Vi ricordate del cielo blu di cui vi avevo parlato nello scorso articolo? Ecco come appare il panorama a circa mezz’ora di treno dal centro di Pechino: una densa foschia di smog, che normalmente avvolge anche la città.

Fortuna vuole che, oltre al Congresso del Popolo a Pechino, in quei giorni si stesse tenendo anche il G20 a Shanghai, e che quindi il governo avesse disposto la chiusura di tutti gli impianti anche lì. In sostanza, sono riuscito a beccare probabilmente le uniche due settimane di cielo azzurro in due città solitamente oscurate dallo smog.

Una volta giunto a Shanghai, sono stato accolto in stazione dalla ragazza cinese di mio cugino, che avevo già conosciuto questa estate. E meno male, la stazione è gigantesca e senza di lei, probabilmente starei ancora girando in cerca dell’ingresso della metropolitana!

Lasciati i bagagli a casa e fatto un pranzo veloce, ci siamo diretti subito verso la zona di Pudong, dove sorgono i più famosi grattacieli della città e dove lavora mio cugino. La differenza tra Shanghai e Pechino è semplicemente…impressionante! Sembra di trovarsi in un’altra nazione!

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A parte gli edifici altissimi, le strade sono più strette (relativamente, rispetto alle nostre sembrano comunque autostrade nel bel mezzo della città), più pulite, tutto sembra più moderno…anche le persone sono diverse, forse per via dell’abbigliamento più “occidentale”. Anche i turisti sembrano decisamente più numerosi, e vengono additati meno palesemente quando camminano per strada…anche se non mancano anche qua foto e selfie di rito con cinesi a caso.

Una volta raggiunto mio cugino, abbiamo cominciato un giro veloce della zona, alla scoperta dei magnifici grattecieli che negli ultimi anni sono sbucati come funghi. Quelli che mi hanno colpito di più sono sicuramente la Shanghai Tower (l’edificio attorcigliato su se stesso) e lo Shanghai World Financial Center (quello a forma di apribottiglie per intenderci).

Sapevate che il “buco” di quest’ultimo nel progetto originale avrebbe dovuto essere rotondo? La forma è stata cambiata in seguito alle proteste di molti cinesi che giudicavano un cerchio troppo somigliante al sol levante della bandiera giapponese. La Shanghai Tower invece è il grattacielo più alto della Cina, oltre a essere il terzo edificio più alto del mondo; ospita inoltre, tra l’84esimo e 110mo piano, l’hotel più elevato al mondo.

Ci siamo quindi diretti sotto la Oriental Pearl Tower, forse l’edificio più conosciuto di tutta la città. Al nostro arrivo purtroppo non era già più possibile salire in ascensore fino al punto di osservazione del grattacielo, posto a 350 metri di altezza. Alla base si trova un parco, e direttamente sotto la torre ci sono delle foto molto suggestive che mostrano l’evoluzione pazzesca della città dagli anni 90 ai giorni nostri.

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Terminato il giro della torre, ci siamo diretti a casa per prepararci per cena. Per l’occasione, mio cugino ha deciso di portarmi nel ristorante nel quale lavora come Chef, Tavola.

http://www.tavola.cn/shanghai/

Oltre ad aver mangiato benissimo (ed essermi goduto un po’ di ottima cucina italiana, dopo aver mangiato esclusivamente cinese dal giorno del mio arrivo) abbiamo ammirato la splendida vista che offre il ristorante, situato a pochi passi dalla Oriental Pearl Tower.

La giornata è stata davvero lunghissima, tra il viaggio in treno e il giro a piedi infinito tra gli altissimi grattacieli della città. La zona di Pudong è estremamente bella e affascinante, l’imponenza degli edifici mette una certa soggezione; al tempo stesso però è anche molto commerciale, piena di shopping centre ogni due passi e turisti, ovunque.

Penso sia d’obbligo farci un giro la prima volta che si arriva in città, per potersi dedicare poi ad attività, edifici e luoghi più…tradizionali! Al prossimo articolo!

 

Roberto

3 risposte a "Gitarella fuori porta…a Shanghai!"

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