Ieri pomeriggio, dopo il lavoro, sono andata a vedere un’altra delle mostre che avevo in lista: Escher a Palazzo Reale. Ne hanno parlato così tanto che pensavo di rimanere delusa…e invece non è stato così!
Ventaglio alla mano e cuffie dell’audioguida in testa, per oltre un’ora mi sono immersa nel mondo di Escher tra un’illusione ottica e un’altra, tra bianchi e neri e giochi interattivi pensati per i visitatori.
Maurits Cornelis Escher
Convesso e concavo, Marzo 1955
Litografia, 27,5×33,5 cm
Collezione Giudiceandrea Federico
All M.C. Escher works © 2016 The M.C. Escher Company. All rights reserved http://www.mcescher.com
Escher declina la ricerca geometrica e il rigore in pura estetica: attraverso i numeri, la geometrica e la matematica trova una nuova chiave di lettura del mondo. Ha attinto dall’arte dei suoi tempi ma anche da quella del passato, si è lasciato influenzare da artisti contemporanei che ha incontrato durante i suoi viaggi e soggiorni all’estero e dai paesaggi che sfilavano davanti ai suoi occhi.
Uno su tutti…l’Italia! Escher ha vissuto nel nostro Paese tra il 1921 e il 1935 e ne ha dipinto tantissimi scorci, in particolare la Calabria. Queste opere sono esposte nella prima sezione, insieme ai primi lavori che hanno ispirato l’artista: quelli del maestro Samuel Jessurum de Mesquita, grazie al quale ha conosciuto l’Art Noveau che l’ha spinto ad interessarsi alla tassellazione e alla divisione regolare del piano.
Maurits Cornelis Escher
Tempio di Segesta, Sicilia, 1932
Incisione, 32,2×24,2 cm
Collezione Giudiceandrea Federico
All M.C. Escher works © 2016 The M.C. Escher Company The Netherlands. All rights reserved http://www.mcescher.com
La seconda sezione inizia dalle visite dell’artista a L’Alhambra e Cordova: qui ha potuto approfondire la conoscenza delle soluzioni decorative moresche.
Nella terza sezione invece protagoniste sono le superfici riflettenti che hanno sempre affascinato l’artista. Basti pensare al primo autoritratto su specchi curvi del 1921.
Maurits Cornelis Escher
Mano con sfera riflettente, 1935
Litografia, 31,1×21,3 cm
Fondazione M.C. Escher
All M.C. Escher works © 2016 The M.C. Escher Company The Netherlands. All rights reserved http://www.mcescher.com
Nella quarta sezione l’opera più importante è Metamorfosi: un turbinio di trasformazioni basate su diversi tipi di tassellature, assonanze logiche e formali che si concludono con la veduta di Atrani, cara all’artista poichè lì ha trascorso il suo viaggio di nozze.
Maurits Cornelis Escher
Giorno e notte Febbraio, 1938
Xilografia, 39,1×67,7 cm
Collezione Giudiceandrea Federico
All M.C. Escher works © 2016 The M.C. Escher Company. All rights reserved http://www.mcescher.com
I paradossi geometrici sono al centro dell’attenzione della quinta sezione: sto parlando dell’Effetto Droste che rende l’opera incompleta a causa della difficoltò di farla congiungere al centro. Come riempire questo spazio vuoto? Escher ha optato per la propria firma.
L’ultima sezione si focalizza sull’attività “quotidiana” di Escher ovvero le cosiddette opere su committenza, senza però mai perdere la propria identità artistica. La sua arte si è trasformata in scatole da regalo, biglietti d’auguri, fumetti, copertine degli LP come per i Pink Floyd…una scena del film Una notte al museo III e la sigla di apertura dei Simpson.
Pink Floyd Pink Floyd LP 1969, 1969
Long Play, 31×31 cm
Collezione Giudiceandrea Federico
All M.C. Escher works © 2016 The M.C. Escher Company. All rights reserved http://www.mcescher.com


La mostra dedicata a Escher vi porterà in viaggio in un’altra dimensione, dove non ci sarà più sopra e sotto, un inizio e una fine, ma un percorso infinito alla scoperta del mondo.
FINO AL 22 GENNAIO 2017
ORARIO
Lunedì dalle 14.30 alle 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 19.30
Giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30
BIGLIETTI
Intero 12 euro
Ridotto 10 euro
Audioguida inclusa
COME RAGGIUNGERLA
Grazie, pensavo di andarci e mi hai convinta ancora di più 🙂
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Allora sono riuscita nel mio intento 🙂
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Sì, seguo spesso il tuo blog per suggerimenti sempre utili 😉
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Grazie mille!!!
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Appuntamento da non perdere! :))
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Assolutamente!!!!
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Che peccato che me la perdo 😦
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Dai, magari da qui a gennaio riesci a fare un giro 🙂
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Se sono a Milano prima di gennaio vuol dire che qui in Nuova Zelanda qualcosa è andato storto… Quindi forse preferisco di no 🙂 Ma il tuo post mi ha dato comunque un’idea della mostra!!
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Pensavo tornassi qualche giorno nei prossimi mesi 🙂 di certo non abbandonerei la Nuova Zelanda per una mostra…te la racconto io ahahah!!!
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Ahahah esatto!! 🙂
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