Dopo aver visitato la mostra “Vulcani” (QUI trovere il mio articolo), mi sono spostata di poche centinaia di metri per raggiungere la GAM (Galleria Arte Moderna).
In occasione di PianoCity, la visita alle mostre e al museo era gratuita e così ne ho approfittato sia per vedere la mostra “Sei stanze, una storia ottocentesca” che per rivedere, a distanza di qualche anno, la collezione permanente.
La mostra è, come dice il titolo, divisa in sei stanze all’interno delle quali sono esposti 62 capolavori solitamente conservati nei depositi della GAM. Adoro il fatto di poter vedere opere solitamente inaccessibili al pubblico e spero che queste iniziative possano ripetersi anche in futuro.
Le stanze sono divise in sezioni: Ritratto, Veduta e paesaggio, Scena di genere, Natura morta, Realismo e Simbolismo. Nonostante l’arte ottocentesca italiana non sia il mio genere, ho apprezzato ogni singola opere esposta e ho potuto ampliare la mia conoscenza artistica.
Finita la mostra, sono salita al primo piano di questo splendido palazzo: qui il protagonista è il Neoclassicismo e nelle diverse sale spiccano i capolavori di Appiani e Canova. Inoltre si possono ammirare alcuni degli splendidi ritratti di Hayez.
Una “pausa” dalla visita è data dalla splendida sala del Parnaso, una sfarzosa sala da ballo dove non ci sono opere esposte per godere al massimo della sua bellezza.
Il percorso poi riprende e ci si ritrova nel pieno Romanticismo con le opere di Faruffini, Mosè Bianchi, Induno e Piccio. Un’intera sala invece è dedicata alla Scapigliatura. Infine, ecco il divisionismo con Segantini, Grubicy, Longoni…e poi un lungo corridoio che espone i capolavori di Medardo Rosso e le pitture simboliste di Previati e Segantini.
Continuo la visita salendo al secondo piano dove si incontra la Collezione Grassi, che vanta opere di Manet, Cézanne, Van Gogh e Gauguin. Accanto alla Collezione Grassi, un’altra collezione privata ovvero la Collezione Vismara, che raccoglie opere di pittura e scultura del Novecento italiano (Carrà, De Pisis, Modigliani, Morandi, Sironi) e straniero (Picasso, Matisse, Renoir, Vuillard, Rouault, Dufy).
E’ un museo talmente ricco che spesso mi stupisco che molti non lo conoscano: qui è raccontata l’arte dell’Ottocento (e di inizio Novecento), qui sono stati conservati alcuni dei capolavori oggi esposti al Museo del Novecento (un esempio? Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo). Il tutto valorizzato ancor più grazie alla splendida Villa Belgiojoso, costruita tra il 1790 e il 1796 per il conte Lodovico Barbiano di Belgiojoso.
La mostra “Sei stanze, una storia ottocentesca” sarà allestita FINO AL 4 SETTEMBRE 2016
ORARIO
Da martedì a domenica dalle 9.00 alle 17.30
INGRESSO LIBERO ALLA MOSTRA
INGRESSO AL MUSEO
Intero: 5 euro
Ridotto: 3 euro
COME RAGGIUNGERLA: