Cremona e l’Arte Liutaria

Finalmente ho avuto l’occasione di vedere una di quelle città che sono anni che è inserita nella mia lista dei luoghi da visitare: Cremona! La gita risale alla fine di agosto, il meraviglioso centro era completamente deserto. È stata una gita improvvisata, quindi ero sprovvista di cartina e di guida (premetto che io sono fedelissima alla guida e odio girare con wikipedia alla mano), ma a volte è bello perdersi nelle vie e scoprire tutto ciò che una guida non riesce a spiegare.

Una delle cose più belle di questa città è camminare per le sue viette e ritrovarsi davanti alle antiche botteghe di liutai con i loro violini esposti in vetrina, dove si coglie una profonda passione per il loro mestiere. Vedendo tutti questi strumenti si percepisce musica anche se non c’è, la senti nell’aria che ti circonda.

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Da qui ci si addentra verso il centro storico dove si incontra la Piazza del Comune. Si tratta di una piazza medioevale davvero unica, circondata dal Duomo, dal Battistero, dalla Loggia dei Militi, dal Palazzo del Comune e dal Torrazzo. (di cui vi parlerò nei prossimi articoli)

Da sempre Cremona si è saputa distinguere per la sua unicità: l’arte liutaria. La sua posizione centrale nella pianura padana e la presenza del fiume l’hanno resa nel passato un punto strategico per il commercio: ciò favorì lo sviluppo culturale, trasformandola in una vera capitale della cultura e dell’arte, ma soprattutto della musica. La sua tradizione si è espressa per secoli con la composizione, con l’esecuzione e con la costruzione di nuovi strumenti ad arco. Nel 1530 Andrea Amati, capostipite di una famiglia di artigiani, realizza il violino, fissando i criteri base per la sua costruzione. Fu proprio grazie ad Amati che Cremona ha assunto come simbolo caratteristico la musica. Lui, insieme a Stradivari e Guarnieri realizzarono la più prestigiosa produzione di strumenti ad arco di sempre, divenendo modello mondiale. Inoltre, fu proprio a Cremona che nacquero e si svilupparono i canoni del melodramma e del madrigale con Monteverdi,  e successivamente la lirica con Amilcare Ponchielli.

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Dal 2012 Cremona, ma più nello specifico ‘il saper fare liutario’, è stato inserito nella Lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Ciò ha reso ancora più prestigiosa questa città che racchiude parte di questo patrimonio musicale all’interno del meraviglioso Museo del Violino che ho avuto l’occasione di visitare e che mi ha permesso di conoscere a fondo la storia dei musicisti cremonesi e non solo. E’ un Museo davvero unico, al cui interno sono esposti moltissimi strumenti ad arco dal valore inestimabile, un museo molto attento nella cura dei dettagli. Una peculiarità che ho apprezzato molto è l’utilizzo di strumenti tecnologici per farti vivere appieno l’esperienza musicale all’interno degli spazi: a partire dai video che ti fanno vedere la realizzazione del violino, alla stanza in cui assisti ad una prima di un concerto. Unica nota negativa è che, purtroppo, non mi è stato concesso scattare foto all’interno.

Cremona è una città bellissima, ve ne parlerò nei prossimi articoli. Ma la sua cifra caratteristica è proprio la musica che la rende unica in tutto il mondo e le da un tocco quasi magico.

Ilaria

8 risposte a "Cremona e l’Arte Liutaria"

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