MIA Fair @Superstudiopiù

Come anticipato su Facebook e Twitter, giovedì siamo andate al MIA: Milan Image Art Fair. La fiera, allestita al Superstudio Più di Via Tortona, si divide in due padiglioni e la parte che ci ha colpito di più è stata il Padiglione 2, dove erano presenti lavori molto interessanti. Nonostante fosse il giorno della preview, c’erano moltissime persone e girare tra i diversi stand, godendo delle opere esposte, non è stato semplicissimo. Abbiamo, però, voluto immortalare quelle che più ci sono piaciute, per il loro valore estetico e/o per il loro significato.

Ad esempio il lavoro di Francesco Bosso che interpreta il paesaggio e la natura selvaggia con fotografie in bianco e nero: oltre alle sue indiscusse capacità tecniche di ripresa, Bosso stampa le sue fotografie in camera oscura, ottenendo delle meravigliose stampe su rare e pregiate carte baritate che esaltano i contrasti.

Francesco Bosso - Photo&Contemporary_MIA Fair @Superstudiopiù, Milano_ www.culturefor.com-

Abbiamo incontrato nuovamente le opere di Giuseppe Mastromatteo (Biennale Italia – Cina): si tratta sempre di magnifici ritratti che catturano lo sguardo per la loro intensità (nella foto a destra).

Giuseppe Mastromatteo (a destra) e Robert Gligorov a sinistra - Fabbrica Eos_MIA Fair @Superstudiopiù, Milano_ www.culturefor.com

Interessante anche il lavoro di Neige De Benedetti con il suo toccante reportage fotografico dal carcere di Herat: tra uomini e donne disperati e bambini sorridenti. Tania Brassesco & Lazo Passi Norberto, invece, hanno creato dei ritratti studiati fin nel minimo dettaglio: dall’ambientazione al trucco agli abiti, trasportando l’osservatore in un mondo fantastico.

Tania Brassesco & Lazlo Passi Norberto - BI-BOx Art Space_MIA Fair @Superstudiopiù, Milano_ www.culturefor.com-11

Matteo Attruia non finisce mai di stupire con la sua genialità: dopo i provocatori Self-Portrait presentati l’anno scorso, quest’anno il suo progetto si chiama “Fronte-Retro” e coinvolge artisti, curatori, amici…Un doppio ritratto fotografico fronte e retro, dove il retro in realtà è la testa dell’artista stesso.

Una collaborazione temporanea e suggestiva, appropriandoci e donandoci, l’uno nell’altro.”

Fernando Zaccaria, invece, ci riporta alla mente una data che ha segnato la storia del mondo e di tutti noi: l’11 settembre 2001. Queste foto sono state scattate dalle Torri Gemelle il 10 settembre del 2001 e suggeriscono l’ideale della società americana prima di quella tragedia.

Nell’era di Instagram, selfies e così via, Giovanni Presutti ha conquistato subito la nostra attenzione. “Il fotografare ha instaurato con il mondo un rapporto voyeuristico cronico che livella il significato di tutti gli eventi” disse Susan Sontag nel 1973. A partire da qui, con l’app “Hipstamatic”, Presutti ha realizzato per ogni soggetto 54 fotografie diverse e le ha poi assemblate per un totale di 972 fotografie con lo scopo di ottenere un effetto sensoriale di immersione profonda nel caos delle immagini che si ripetono fino allo stordimento.

Infine, un altro lavoro particolare è quello di Giulio Cerocchi con la sua “Alchimia popolare” dedicata a oggetti legati alla memoria e alla tradizione maremmana che vengono ricontestualizzati per dare vita a nuovi simboli e leggende.

Giulio Cerocchi - M4A MADE4ART_MIA Fair @Superstudiopiù, Milano_ www.culturefor.com-

MIA Fair è sempre bella, interessante, un’occasione piacevole dove scambiare quattro chiacchiere con fotografi e galleristi in un’atmosfera molto meno formale di una classica fiera d’arte come il MiArt. Siamo contente di esserci andate, e non vediamo l’ora della prossima edizione.

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