La fondazione Forma ospita Urban Storytellers, mostra fotografica che vede protagonisti gli scatti di Martin Parr insieme ad altri sei fotografi italiani: Tommaso Bonaventura, Lorenzo Cicconi Massi, Fabio Cuttica, Daniele Dainelli, Massimo Siragusa e Antonio Zambardino.
Lo spazio della Fondazione Forma (che ci ricorda molto quello del MAC di Lissone) mostra le nostre città italiane con uno sguardo diverso: a volte quasi banale, mentre in altre molto ricercato.
Torino, Venezia, Roma, Milano, Bologna e Napoli: piazze famose, porticati o semplicemente un gruppo di persone che cammina per una via. La foschia dell’alba e l’arancione del tramonto, il grigio delle metropoli e i colori della natura che si ritrovano nelle città più a misura d’uomo.
Questo progetto è stato realizzato per il lancio della nuova Renault Capture, per cui Martin Parr ha realizzato uno shooting qualche mese fa. La collaborazione tra un’impresa e l’arte non è nuova, ma lascia sempre un po’ interdetti…ci si può chiedere cosa centrino, cosa abbiano in comune…in realtà è il modo migliore per trasmettere i valori dell’azienda. Renault ha già lavorato col mondo della fotografia con la mostra “Life. I grandi fotografi” e, probabilmente, vuole proseguire per questa strada.
Simpatica anche l’iniziativa di esporre le foto dei finalisti del concorso Instagram #capturetheday: oltre 900 persone hanno inviato degli scatti delle loro città e li hanno condivisi sul social network. E’ bello vedere come, non solo i grandi artisti e fotografi, ma anche le persone “normali” vedono la realtà: come colgono il fascio di luce che illumina il monumento o come riescono a sottolineare la semplicità di un paesaggio togliendo il colore.
Che dire….in fondo siamo tutti un po’ artisti, si tratta solo di tirar fuori senza remore il nostro lato più creativo!
ORARIO
martedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 21
giovedì dalle 15 alle 23
sabato e domenica dalle 11 alle 21
FINO AL 6 OTTOBRE 2013
INGRESSO GRATUITO
Per maggiori info visitate il sito della Fondazione Forma
COME RAGGIUNGERLA:
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