Oskar Kokoschka non è uno dei miei pittori preferiti ma, quando ho visto il libro La Creatura del Desiderio (edito da Skira) ho pensato che sarebbe stata una lettura interessante.
Kokoschka era ossessionato dalla sua amante Alma Mahler: non soportava l’idea che potesse anche solo pensare ad un altro uomo e la tempestava di lettere che, al giorno d’oggi, saremmo sicuri che fossero frutto dell’ossesione di uno stalker. Non c’è mai violenza nelle sue missive, ma emerge una gelosia oltre ogni limite. Durante la convalescenza dell’artista in seguito a una ferita di guerra, la Mahler decise di chiudere bruscamente la relazione. La donna scrisse nel suo diario “Non avevo il permesso di guardare nessuno o di parlare con nessuno. Insultava tutti i miei visitatori ed era sempre in agguato ad aspettarmi. I miei vestiti dovevano sempre essere chiusi al collo e ai polsi: non potevo incrociare le gambe quando mi sedevo…era una vera assurdità.”
Per lui fu un tale shock che decise di commissionare ad un’artista la realizzazione di una bambola che le assomigliasse in ogni più piccolo dettaglio. Dopo mesi di lavoro da parte dell’artigiana Hermine Moos, Kokoschka iniziò la sua “vita” insieme al pupazzo dell’amante: le comprava abiti lussuosi, la portava con lui con le feste, le parlava…finchè una sera, completamente ubriaco, la fece a pezzi in preda alla gelosia.
La storia (vera) è stata ricostruita da Andrea Camilleri che ha analizzato con attenzione documenti, scritti autobiografici, lettere e testimonianze a riguardo.
Non so come commentare, leggerò il libro. Il pittore mi piace, ma non avrei mai indovinato tanta ossessione dietro la sua opera
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È stata una scoperta nuova anche per me!
Non so se piacciono anche a te questo genere di letture, ma mi stanno appassionando sempre più i libri dedicati alle vite degli artisti. Dopo averli letti, guardo le loro opere con una consapevolezza diversa!
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Vero, la loro arte non può prescindere dalla loro storia
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