Amanti del Rinascimento…attenzione! Alla GAMeC di Bergamo è appena arrivata una mostra che vi farà innamorare: Raffaello e l’Eco del mito. Come si intuisce dal titolo, Raffaello è la chiave della mostra attorno al quale girano le opere di artisti altrettanto famosi che hanno fatto loro la lezione raffaellesca.
Oltre 60 opere di Raffaello, Giovanni Santi, Perugino, Pinturicchio, Signorelli ma anche di artisti ottocenteschi e contemporanei che hanno reso omaggio al magister (titolo ricevuto a soli 17 anni). Il percorso evidenzia l’innovazione di linguaggio apportata da Raffaello e che subito è stata ripresa dai suoi colleghi, passando attraverso il racconto dell’ambiente culturale in cui è cresciuto l’artista: dalla corte dei Montefeltro a Urbino fino alle opere del padre Giovanni Santi.
Il mito di Raffaello nasce quando l’artista era ancora in vita e non hai mai subito alcuna flessione: ai suoi tempi la grazia dei protagonisti dei suoi quadri fece innamorare committenti e osservatori, nell’Ottocento la sua storia ha alimentato le fantasie romantiche tant’è che La Fornarina (sua amata e fonte di ispirazione) diventa una vera e propria musa anche nei secoli a venire. Ed ecco infatti che Raffaello continua ad essere al centro dell’attenzione anche nel XX e XI secolo: citazioni, tributi, ritratti “in veste di” e rivisitazioni iconografiche raccontano come, ancora oggi, un artista vissuto cinque secoli è attuale e sia in grado di comunicare. Da De Chirico a Picasso, da Vezzoli a Christo.
Una delle opere più importanti in mostra è il San Sebastiano, opera realizzata da un giovanissimo Raffaello e che evidenzia il talento innato di questo (futuro) grande artista. Il quadro è conservato all’Accademia Carrara e solo negli ultimi anni è stato protagonista di studi: la decisione di esporlo in questa sede e sfruttarlo come perno attorno al quale costruire la mostra darà finalmente un’ampia visibilità a questo primissimo capolavoro.
Vorrei spendere due parole anche sull’allestimento che ho trovato davvero originale nella sua semplicità: gli spazi della GAMeC sono stati allestiti con l’uso di tela grezza di iuta imbevuta di gesso sul quale sono state poi stampate le didascalie delle singole opere. L’utilizzo di materiali poveri, come quelli usati nelle tele, hanno dato un tocco in più all’esposizione pur non distogliendo l’attenzione dai quadri, gli unici veri protagonisti.
Ed ora, vi porto con me per un mini-tour all’interno della mostra:
Come sempre, a chi volesse portare a casa con sè un ricordo tangibile della mostra suggerisco l’acquisto del catalogo, edito da Electa e in vendita al prezzo di 30 euro.
Photo Credit: Stefano Bonomelli per Electa
FINO AL 6 MAGGIO 2018
ORARIO
Tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.00
Chiuso il martedì
BIGLIETTI
Intero: 12 euro
Ridotto: 10 euro (età compresa tra i 6 e i 26 anni, gruppi (minimo 12 – max 30), docenti, possessoriAccademia Carrara Card, abbonamento Musei Lombardia e convenzione
COME RAGGIUNGERLA: GAMeC, Via San Tomaso 53 – Bergamo
brava come sempre nel saper catturare la nostra attenzione 🙂
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Grazie mille Bea!!! È un piacere per me condividere con voi tutto il bello dell’arte e della cultura 🙂
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Vado, magnifica!
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Segnala in agenda! E poi, se posso consigliarti, dopo la visita vai all’Accademia Carrara che si trova proprio lì di fronte: la collezione merita davvero…scriverò un post con recensione la prossima settimana!
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L’ho vista che non è tantissimo, dopo la riapertura. Ho la fortuna di avere amici a Bergamo e ci vado abbastanza spesso. Grazie!
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Ah ottimo!!! Ti è piaciuta?
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Molto. Devo dire c’ero stata molti anni prima e non ricordavo il confronto. Ora il percorso è fluido e piacevole, le opere meravigliose. Bella anche la ristrutturazione della piazza, credo ancora in corso
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