La Città Proibita @Pechino

Eccomi arrivato alla fine del mio viaggio in Cina. Durante l’ultima giornata piena che mi rimaneva a Pechino, ho deciso di andare finalmente a visitare la Città Proibita (che avevo provato a vedere qualche giorno prima ma, siccome sono poco furbo, non mi ero informato sugli orari e ho trovato chiuso…ne ho parlato in questo articolo!) accompagnato da Chiara, che ci era stata ben 3 anni prima.

Anche questa volta la coda all’ingresso di Piazza Tienanmen era chilometrica, e durante l’attesa (tra un foto di nascosto e l’altra) Chiara mi ha anche tradotto alcune delle tante osservazioni vagamente razziste che i turisti cinesi intorno a noi facevano sul nostro aspetto, sui nostri zaini, vestiti, scarpe, capelli, telefoni troppo occidentali (come fa un telefono a essere troppo occidentale?! Li fanno tutti lì!). D’altro canto chi si andrebbe a immaginare che una ragazza europea riesca a capire il cinese?

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Ma torniamo alla visita: è possibile accedere alla Città Proibita da porta Tienanmen, ovvero la porta sud. Al di sopra di questa porta è oggi appeso un enorme ritratto di Mao Tse-tung, ai lati del quale si trovano due enormi scritte, che significano “viva la Repubblica Popolare Cinese” a sinistra e “Viva la grande Unità dei Popoli del Mondo” a destra. Davanti alla porta, è possibile osservare continuamente una sfilza di cinesi che si esibiscono in pose assolutamente improbabili. Vi ricordate quando vi ho parlato dei ragazzi under 30, durante la visita al Palazzo d’Estate? Ebbene, oltre alla posa da giovane, potrete ammirare anche le tipiche pose degli adulti over 30: una imitazione di Mao (sguardo imperscrutabile, braccia rigide lungo i fianchi, neanche l’ombra di un sorriso…click!) che ai nostri occhi appare semplicemente ridicola.

Purtroppo non sono mai riuscito a immortalare i migliori…inutile dire che comunque lo abbiamo fatto anche noi!!!

Ad ogni modo, una volta attraversata la porta, un primo cortile e comprato il biglietto, si attraversa una seconda enorme porta e si entra all’interno del complesso.

Iniziata nel 1406, la costruzione della Città Proibita ha richiesto 14 anni e, secondo la tradizione, più di un milione (!) di persone tra muratori, operai, scultori etc. È stata utilizzata come residenza imperiale da tutti gli imperatori delle dinastie Ming e Qing, oltre a essere diventata il centro politico e cerimoniale dell’intera Cina.

Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1987, la Città Proibita viene considerata il più grande palazzo del mondo grazie a un’estensione di circa 87 ettari (950×760 metri) all’interno dei quali sono disseminati 980 edifici prevalentemente in legno, per un totale di oltre 8700 stanze.

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Proseguendo verso nord lungo la via imperiale, si passa attraverso un’altra porta (Porta Meridiana) splendidamente decorata, oltre la quale appare il famoso panorama che ognuno di noi immagina quando pensa alla Città Proibita.

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Quella che potete ammirare in foto è la Piazza della Suprema Armonia, sovrastata dall’imponente Palazzo della Suprema Armonia. Si tratta dell’edificio più grande del complesso della Città Proibita, oltre a essere la più grande struttura in legno ancora esistente della Cina imperiale!

Il Palazzo della Suprema Armonia era a tutti gli effetti il centro del potere imperiale, al suo interno si trova infatti il trono principale su cui sedeva l’Imperatore durante le cerimonie (sono presenti almeno altri due troni negli edifici circostanti).

Purtroppo non è possibile entrare all’interno della stragrande maggioranza degli edifici, se così non fosse probabilmente sarei ancora lì a terminare la visita.

Oltrepassato il Palazzo dell’Armonia, si susseguono una quantità incredibile di corti, piazze, palazzi e giardini immensi. Una visita accurata richiederebbe come minimo una giornata intera, e andrebbe fatta con una brava guida turistica (cosa che purtroppo, anche per mancanza di tempo, non abbiamo potuto fare).

Come potete vedere dalle foto è il giallo il colore dominante all’interno del complesso, soprattutto a livello dei tetti: il giallo era infatti, secondo la tradizione, il colore associato alla figura dell’Imperatore. I tetti stessi, oltre alla volta degli edifici, sono riccamente decorati, e quasi tutti gli angoli degli edifici principali sono ornati da piccole statue, con un significato diverso (e complicato) a seconda della figura rappresentata e del numero di statue.

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Oltrepassati gli ultimi edifici procedendo verso nord (gli edifici a nord sono, per tradizione, quelli in cui effettivamente viveva quotidianamente l’Imperatore con la sua famiglia) ci si ritrova in alcune aree più verdi, sempre all’interno delle mura.

Una volta usciti dalla porta nord invece, salta subito all’occhio Jingshan Park, ovvero la collina artificiale ricavata dai detriti provenienti dal terreno rimosso per creare gli enormi fossati e i laghi che circondano la Città Proibita.

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Terminata la nostra ultima visita culturale, ci siamo quindi avviati verso una zona più commerciale per gli ultimi acquisti prima della mia partenza, e per la mia ultima cena cinese (non prima di aver trovato e ovviamente comprato una bevanda dissetante a base di limone e SALE, delicatissima -cit.).

Giunge così al termine il mio viaggio di laurea in Cina. La mattina successiva mi sono svegliato presto per prendere il taxi verso l’aeroporto e da subito abbiamo notato una cosa: era finita la festa nazionale (iniziata poco prima che io arrivassi) ed erano state riaccese tutte le industrie temporaneamente spente per dare una parvenza di aria pulita.

Il cambiamento del colore del cielo in pochissime ore è stato spaventoso, la coltre di smog ha completamente avvolto la città (e mi dicono che in inverno, con i riscaldamenti accesi, sia molto molto peggio). Già a pochi chilometri da casa di Chiara si intravedeva una centrale elettrica a carbone (esatto, una centrale a carbone quasi in centro città) vomitare smog sulle case circostanti, e dall’aereo non si vedeva altro che la zona dell’aeroporto a causa dello smog. Incredibile!!

Nel complesso è stato un viaggio assolutamente meraviglioso, che consiglierei a tutti di fare almeno una volta nella vita. Non si tratta di un viaggio facile, soprattutto se non avete (come invece ho avuto io) qualcuno del posto che possa farvi da guida: a parte la grande barriera della lingua, è difficile abituarsi ai tantissimi contrasti della Cina moderna, ai cinesi che additano apertamente noi occidentali e ci guardano come se fossimo alieni. Per quanto possa essere a volte pesante, penso che siano stati proprio questi contrasti e queste enormi differenze culturali, oltre alla bellezza pazzesca di questo grande Paese, a rendere il mio viaggio indimenticabile.

La Cina è un paese incredibile, strano e bellissimo, che si sta sviluppando e che sta cambiando a una velocità stupefacente, e sono sicuro che prima o poi ci tornerò!

In conclusione, ne approfitto per ringraziare ancora una volta Chiara l’ospitalità, la pazienza, per aver contrattato al posto mio nei mercati, avermi fatto da interprete, avermi scarrozzato in motorino e per essere stata la guida migliore che si possa trovare! 🙂

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Roberto

 

 

 

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