Sono ben 53 i siti italiani che l’Unesco ha inserito nella lista dei luoghi Patrimonio dell’Umanità. Nessun Paese al mondo può vantare una lista così lunga…ma quali sono le new entry, annunciate solo pochi giorni fa?
Le faggete italiane e le strutture difensive veneziane. Non sapete di cosa stia parlando? Beh, le faggete italiane non sono altre che…boschi di faggio! Già, ma non boschi qualsiasi: 10 faggete con alberi secolari che si estendono per 2.000 ettari dalla Toscana alla Calabria. La maggior parte di queste aree fanno parte di parchi naturali e al loro interno si possono trovare faggi provenienti da Austria, Belgio, Slovenia, Spagna, Albania, Bulgaria, Croazia, Germania, Romania, Slovacchia e Ucraina. Un riconoscimento che è stato reso possibile nel 2007, quando sono stati accettati all’interno della prestigiosa lista dei beni ambientali in Ucraina e Slovenia.
Le strutture difensive veneziane invece sono componenti fortificate situate in italia, Croazia e Montenegro che raggiungono un’estensione di 1000 chilometri. Rappresentano un importante esempio delle fortificazioni costruite dalla Repubblica di Venezia tra il XV e il XVII secolo. Queste strutture avevano il compito di difendere lo Stato di Terra (a protezione della Repubblica dai potentati europei del nord-ovest) e lo Stato di Mare (a protezione delle rotte marittime e dei porti, dal Mare Adriatico fino a Levante). Sapevate che rientrano nelle strutture difensive veneziane anche le mura che racchiudono la Città Alta di Bergamo? Vennero costruite tra il 1561 w il 1588 e sono lunghe oltre 6 chilometri. Lo stesso vale per la città-fortezza di Palmanova e il centro storico di Peschiera del Garda dove le cinte murarie hanno modificato il percorso del fiume.
Contentissimo per Palmanova, era un riconoscimento internazionale che meritava da tempo
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Davvero! Ora devo solo riuscire ad andarci anche io 😉
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