Basilica di Sant’Ambrogio @Milano

Ho studiato per 5 anni all’Università Cattolica di Milano, proprio a fianco alla Basilica di Sant’Ambrogio e…fino a qualche weekend fa, non ci ero mai entrata!

Grazie ad una delle mie “giornate artistiche” durante le quali coinvolgo anche alcune mie amiche, ho finalmente visitato la Basilica, simbolo della città di Milano in epoca paleocristiana, medioevale e per tutta la chiesa ambrosiana.

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La Basilica prende il nome da Ambrogio, il vescovo che nel IV secolo dopo Cristo decise di far costruire una chiesa sul luogo in cui erano stati sepolti molti cristiani martirizzati dalle persecuzioni romane. Anche il corpo di Ambrogio (poi diventato Santo) giace lì a fianco a quelli dei Santi Gervasio e Protasio.

Essendo una delle chiese più importanti di Milano, mi aspettavo un tripudio di sfarzo e di decorazioni all’interno e invece, sono rimasta piacevolmente stupita dalla sua semplicità. L’aspetto che possiamo vedere ancora oggi, che rimanda agli schemi dell’archittetura romanica, è quello della fine del XI secolo, voluto dal vescovo Anselmo e che è stato restituito alla chiesa con dei restauri dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale che l’hanno gravemente danneggiata.

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La facciata è tipica dei casali di campagna, ovvero a capanna larga e schiacciata. Vi si accede tramite un ampio quadriportico che un tempo accoglieva i catecumeni di fronte alla chiesa e che oggi vede il via via dei turisti (soprattutto stranieri). Dalla loggia superiore della facciata, il vescovo dava la sua benedizione ai cittadini e, allo stesso tempo, le cariche pubbliche potevano interloquire con la folla.

Una volta entrati, alla sinistra dell’altare, si trova il pulpito che è costituito da una cassa di marmo poggiante su una struttura ad archi sostenute da colonne e presenta degli splendidi rilievi.

Appena sotto l’altare c’è la cripta dove, come detto poche righe sopra, sono conservati i corpi di alcuni santi. L’aspetto attuale della cripta è dovuto agli interventi del XVIII secolo promossi dal cardinale Benedetto Erba Odescalchi, arcivescovo milanese, e da quelli ottocenteschi che seguirono al ritrovamento dell’antico sarcofago ed alla ricollocazione dei corpi dei santi.

Sul pavimento della cripta si trova anche una lapide che ricorda il luogo ove originariamente si trovava sepolta santa Marcellina, sorella di Ambrogio le cui spoglie riconosciute dal cardinale Odescalchi nel 1722 e vennero poi traslate in una cappella della navata destra appositamente dedicata.

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Una curiosità: appena fuori dalla chiesa, in piazza, si trova una colonna bianca di epoca romana che presenta due fori. La leggenda racconta che una mattina, Sant’Ambrogio stava camminando per il cortile della basilica quando incontrò Satana che cercava di convincerlo a rinunciare alla sua carica di vescovo. Quando il Diavolo si avvicinò per tentarlo, Sant’Ambrogio lo colpì con un calcio facendolo andare a sbattere con le corna contro la colonna. Il Diavolo rimase incastrato nella colonna fino al giorno seguente quando scomparve nella colonna stessa creando uno dei due fori: si è aperto così un varco verso l’inferno. Ancora oggi si dice che, accostandosi in prossimità dei buchi, si riesca a percepire l’odore di zolfo e a sentir ribollire lo Stige e che, nella notte precedente la domenica di Pasqua, si possa intravedere il carro delle anime che porta i dannati all’inferno, alla cui guida c’è il Diavolo in persona.

INGRESSO LIBERO

ORARIO
Da Lunedì al Sabato dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 18.00
Domenica dalle 15.00 alle 17.00

SITO UFFICIALE

COME RAGGIUNGERLA:

 

5 risposte a "Basilica di Sant’Ambrogio @Milano"

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