A qualche mese dalla sua nuova apertura, settimana scorsa sono riuscita a uscire un po’ prima dell’ufficio e sono stata finalmente alla Fondazione Prada: 19.000 metri quadrati dedicati all’arte contemporanea in una zona della città (MM3 – Lodi) che non ho mai frequentato.
In realtà, la fondazione opera nel settore della cultura da oltre vent’anni e, con l’apertura della sede permanente a Milano (oltre a quella situata a Venezia), ha scelto l’arte come principale strumento di lavoro e di apprendimento. L’intera area è il frutto dell’opera di recupero industriale dello studio OMA, guidato da Rem Koolhas. Qui si incontrano vecchio e nuovo, orizzontale e verticali, ampio e stretto, bianco e nero, aperto e chiuso…un luogo di contresti dove l’arte contemporanea ha trovato casa.
Una volta entrati è facile perdersi perciò, nel racconto della mia visita, cercherò anche di aiutarvi nell’orientamento soprattutto se – come me – non riuscite mai a capire dove siete guardando una cartina.
Una volta entrati dal cancello principale di Largo Isarco 2, girate a sinistra e in fondo andate a destra: troverete la biglietteria e il guardaroba, dove vi consiglio di lasciare tutti i pesi inutili per potervi muovere agevolmente. Lasciando la biglietteria alle vostre spalle, di fronte a voi troverete il Podium dove pochi giorni è stata inaugurata la mostra dedicata a Gianni Piacentino. L’esposizione è curata da Germano Celant e ospita 90 lavori realizzati dalla metà degli anni Sessanta ad oggi.
Non si tratta di Pop Art, non è Minimal Art ma una sintesi dei due movimenti raggiunta attraverso lo studio del mondo della velocità e dei mezzi di trasporto. Ecco quindi che ho camminato tra i suoi prototipi realizzati con materiali industriali, tra le sue sculture geometriche dalle forme essenziali realizzati in legno plastificato, tra le sue originali e piatte tele.
Per uscire dovrete tornare indietro. Uscite dal portone che trovate sulla vostra destra e subito andate a destra dove entrerete nella Haunted House: questa non fa parte del percorso espositivo aperto al pubblico ma può essere visitata solo su prenotazione. In biglietteria vi daranno tutte le informazioni ma, personalmente, vi consiglierei di non disperarvi se non doveste trovare posto. Le installazioni permanenti di Robert Gober e Louise Bourgeois erano un mistero prima…e sono un mistero anche adesso!
Scendete nuovamente le scale, tornate alla biglietteria e andate verso le scale che vi conducono al guardaroba: sulla sinistra troverete l’ingresso della zona Sud dove si trova la mostra An Introduction. Il percorso espositivo nasce da un dialogo tra Miuccia Prada e Germano Celant. Gli spazi sono tutti situati sulla sinistra di un lungo corridoio sucro e le opere scelte sono state installate in relazioni a colori e materiali d’epoca dal New Dada alla Minimal Art. Abbiamo riconosciuto Pino Pascali, Barnett Newman, Lucio Fontana, Enrico Castellani, Jeff Koons, Gerard Richter, Mario Schifano, Alberto Burri…
Alla fine dell’area Sud entrerete nel Deposito dove le sculture di John Baldessari si stagliano sullo spazio sovrastando i visitatori dall’alto dei loro 4,5 metri.
Uscite dal Deposito e troverete davanti a voi la Cisterna, all’interno del quale è esposto il Trittico ovvero una strategia espositiva dinamica concepita dal Thought Council. Qui infatti sono esposti a rotazione i lavori della Collezione Prada. La selezione che ho visto è composta dai pittogrammi plastici e caotici di Tom Friedman (Untitled), dall’acquario di Damien Hirst (Lost Love) e dalle pinne di pescecane di Pino Pascali (Pinne di Pescecane) che emergono dal cemento del pavimento.
Per non perdere il treno che mi avrebbe riportato a casa, ho dovuto rimandare la visita al Cinema con l’installazione permanente di Thomas Demand e all’ala Nord…dovrò recuperare il prima possibile.
La Fondazione Prada non è il luogo ideale per chi ha pregiudizi sul mondo dell’arte contemporanea: le opere esposte sono “difficili”, potrebbero sembrare banali e senza significato. Inoltre la mancanza di pannelli descrittivi (se guardate bene all’ingresso di alcuni settori trovate dei piccoli depliant che vi introdurranno alla mostra) non aiuta la comprensione. E’ il luogo ideale invece sia per gli appassionati ma anche per i “profani” che sono pronti ad affrontare questa visita con la mente aperta e tanta voglia di imparare.
ALESSANDRA
Mostra di Gianni Piacentino: fino al 10 gennaio 2016
Mostra Trittico: fino al 10 gennaio 2016
Mostra An Introduction: fino al 10 gennaio 2016
ORARIO
Dalla domenica al giovedì dalle 11.00 alle 19.00
Venerdì e sabato fino alle 22.00
Chiuso il martedì
BIGLIETTI
Intero: 10 euro
Ridotto: 8 euro
SITO UFFICIALE: www.fondazioneprada.org
COME RAGGIUNGERLA:
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