Si e’ conclusa da meno di una settimana la quinta edizione italiana di Affordable Art Fair: come avrete visto dalle nostre pagine social (Facebook e Twitter) abbiamo passato quattro intensi giorni in fiera (per lavoro). Vorremmo quindi raccontarvi come e’ andata, partendo da mercoledì’ 18 marzo, giorno dell’inaugurazione che ha visto protagonista Michelangelo Pistoletto.
Siamo state a stretto contatto con il Maestro indiscusso dell’Arte Povera che, tra un’ intervista e l’altra, ha spiegato pazientemente a tutti coloro che lo circondavano il significato del simbolo Terzo Paradiso: “Il progetto del Terzo Paradiso consiste nel condurre l’artificio, cioè la scienza, la tecnologia, l’arte, la cultura e la politica a restituire vita alla Terra. Terzo Paradiso significa il passaggio ad un nuovo livello di civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. Il Terzo Paradiso è il nuovo mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità in questo frangente epocale. Con il Nuovo Segno d’Infinito si disegnano tre cerchi: quello centrale rappresenta il grembo generativo del Terzo Paradiso.”
Proprio quella sera, Pistoletto ha dato il via allo smantellamento della sua installazione sul roof di Superstudio Più’, ovvero Terzo Paradiso – Coltivare la città. Ogni persona presente ha potuto scavare una zolla direttamente dall’installazione di Pistoletto, metterla in un vaso e portarla via con se’ per riprodurre anche a casa l’opera del maestro.
La sera dopo invece, giovedì’ 19 marzo, e’ stata la volta della Art Blooming Night con le performance live di Zed1 e del gruppo bresciano Art of Sool. Gia’, perché tra le tante novità del format, quest’anno è stato dato spazio anche alla street art, solitamente ignorata dalle altre fiere d’arte contemporanea.
Anche all’interno quindi abbiamo potuto vedere un po’ di street art: tra gli Young Talent spiccava Carlos Atoche e invece, subito all’ingresso, la galleria Spazio San Giorgio aveva allestito un coloratissimo angolo dedicato a PAO e ai suoi ormai famosi pinguini!
Tanti colori anche da Deodato Arte che ha disseminato il suo stand di divertenti sculture colorate a forma di lottatori di sumo, balene e ippopotami che conquistavano i bambini al primo sguardo.
A proposito di colori, anche la galleria londinese Bleachbox (sempre affollatissima grazie alle sue stampe in vendita a partire da 75 euro) attirava gli sguardi con i suoi vinili multicolor. Poco colore, ma tanto fascino alla Ronen Gallery (galleria olandese situata nella Sezione Exchange) con le opere di Daan Oude Elferink che fotografa luoghi abbandonati catturando tutto il loro fascino.
Divertenti e tutte da acquistare le opere quadrate di Sergio Vanni che ironizza sui “big” dell’arte moderna e contemporanea…
Se vogliamo parlare invece di “amore a prima vista” allora entra in gioco Pisacane Arte con l’artista neo-pop Yux!
Venerdi’ sera, subito dopo la chiusura della fiera, abbiamo preso parte all’Art Night Out, la cosiddetta notte bianca dell’arte che ha visto 50 location milanesi – tra gallerie d’arte, atelier d’artista e showroom di design – aperte eccezionalmente al pubblico con mostre temporanee e performance live. Noi siamo state al nhow per il finissagge della mostra “Multilayers” e alla mostra “Capricci Contemporanei” organizzata dalla ESH Gallery. A seguire ci siamo spostati in zona Brera: dalla Siger Gallery in largo Treves fino al negozio di antiquariato il Cirmolo. Infine siamo andate sui Navigli dove, prima di cena, abbiamo visitato la personale di Max Papeschi organizzata dalla Silbernagl Undergallery.
Abbiamo girato tra le 95 gallerie partecipanti per 4 giorni ma ad ogni nuova “esplorazione” scoprivamo qualcosa di nuovo, incontravamo artisti con cui scambiare quattro chiacchiere, ci confrontavamo sul mondo dell’arte e sulla direzione che sta prendendo…e abbiamo anche incontrato alcuni blogger che conoscevamo solo virtualmente come Barbara del blog Solo Colori Caldi e Riccardo del blog La Valigia dell’artista.
E voi? Siete stati ad Affordable Art Fair? Avete acquistato un’opera?
Allora sicuramente avrete visto le opere di Bruno Cerasi nello stand della White noise gallery di Roma!
😀
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