Continuano le letture dei grandi classici! Quando ho detto di non aver mai letto Cime Tempestose, una mia collega mi ha guardata come se fossi un alieno dichiarando che si tratta di uno dei suoi libri preferiti. E così mi sono immersa nelle oltre 400 pagine scritte da Emily Brontë tra il 1845 e il 1846.

Le prime 50 pagine sono da leggere con molta attenzione in quanto proprio lì vengono presentati i personaggi e i luoghi dove si svolgerà l’intera storia. Wuthering Heights (Cime Tempestose) è il casale situato in una brughiera dello Yorkshire e ambientazione principale del libro, insieme a Gimmerton e Thrushcross Grange.
I personaggi del libro sono pochi e il loro animo è descritto fin nei minimi particolari, tant’è vero che sembra di conoscerli da sempre. Tutto parte dall burbero, geloso e vendicativo Heathcliff e dalla sua amata e viziatissima Catherine. Heathcliff è un orfano che viene adottato dal Signor Eanrshaw, padre di Hindley e Catherine. Il primo odia talmente tanto Heathcliff che viene mandato in collegio, mentre la seconda riesce a costruire con lui un rapporto di amicizia e di amore.

Alla morte di Heathcliff, Hindley torna a Wuthering Heights con la moglie da cui avrà un figlio (Hareton) e obbliga Heathcliff al ruolo di servo. Nel frattempo, Catherine soggiorna a Grange per qualche tempo e si lega al ricco Edgar Linton, che poi sposerà. Al suo ritorno, guarda con disprezzo Heathcliff che decide di andarsene. Dopo 3 anni, Heathcliff torna, sembra aver accumulato una discreta richezza, e inizia a mettere in atto la vendetta: trasforma Hindley in un alcolizzato, priva di tutto Hareton, sposa la sorella di Edgar Linton solo per fare un dispetto al marito della sua amata…finché una serie di vicissitudini porta alla follia Catherine che, dando alla luce la sua prima figlia (che prenderà il suo nome), muore. Straziato dal dolore, Heathcliff si incattivisce ulterioriormente e porta avanti la sua folle vendetta basata su pressioni psicologiche e violenza fisica… Il romanzo si concluderà con un (amaro) lieto fine.

Emily Brontë (che inizialmente pubblicò il romanzo sotto il nome di Ellis Bell) adotta una struttura narrativa particolare che all’inizio può creare un po’ di confusione ma che, una volta che ci si è fatta l’abitudine, rende la lettura molto scorrevole. Il racconto è pensato come una serie di matriosche: il personaggio A racconta la storia di B, che si trasforma in prima persona e passa a C, anch’esso in prima persona…
Fortunatamente le “avventure” dei protagonisti sono molto avvincenti e, fino all’ultima pagina del libro, il lettore non avrà la minima idea di come andrà a finire la storia!
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