Munch e il suo “urlo” fanno parte dell’immaginario collettivo di milioni di persone, appassionati d’arte e non. Ma chi si nasconde davvero dietro a quest’opera dalla straordinaria capacità di inquietare al primo sguardo?
Tanja Langer, nel suo libro L’anima inquieta edito da Electa, presenta un inedito ritratto di Edvard Munch: la narrazione infatti avviene in prima persona, proprio come se fosse l’artista stesso a raccontarsi.

Lo stile segue l’andamento della psiche di Munch: chiaro e conciso talvolta, confuso e carico d’ansia invece nella maggior parte dei casi. Il lettore viene automaticamente catapultato in una realtà parallela dove l’inquietudine la fa da padrona. Amore folle per Tulla, passione irrefrenabile per l’arte, paranoia al limite della schizofrenia che si tramutano in forme vorticose e colori brutali.
Mi piacerebbe leggerlo…
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È un libro particolare che riesce davvero a suscitare delle emozioni: te lo consiglio!
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