Sono estremamente affascinata dalla figura dei mercanti d’arte. Ecco perché ho amato il libro autobiografico di Heinz Berggruen edito da Skira e intitolato proprio “Ricordi di un mercante d’arte“.
Berggruen è stato uno dei più grandi collezionisti e mercanti d’arte del secolo scorso: mi sono immersa nei racconti di alcuni degli episodi più significativi della sua vita, dai primi passi mossi nel mondo dell’arte agli incontri con artisti del calibro di Picasso e Matisse ma anche con altre figure del settore come Mrs Lauder e Gianni Agnelli.

Il carisma di quest’uomo, approdato negli USA nel 1936 per fuggire dalle reggi razziali, traspare già dalle prime righe. Sarà stata questa sua caratteristica forse a far invaghire Frida Kahlo, con cui ebbe una breve ma passionale relazione a New York?
Uno dei capitoli che ho più apprezzato e che ben simboleggia il “personaggio” di Berggruen è stato quello intitolato “Lusso”. Racconta di quando, agli inizi della sua carriera, il famoso collezionista e barone Alain de Rothschild si presentò nella sua galleria e decise seduta stante di acquistare un acquerello di Picasso, del periodo del Saltimbanques. Dopo aver impacchettato con cura il quadro, si propose di chiamare il suo autista ma “[…] il barone mi fermò con un cenno. ‘Il mio chaffeur non c’è’ disse ‘e io torno a casa in metro.’. E così uscì dalla galleria con il prezioso pacchetto sottobraccio. Un Picasso del 1906, periodo rosa, trasportato in metropolitana: non è che accada tutti i giorni. Ecco, direi che questo è lusso. Lusso vero. […]”
È un libro che ho amato dalla prima all’ultima pagina e che vi consiglio caldamente di leggere!
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