La settimana di Ferragosto è ormai noto che le città si svuotano, e quindi ho colto l’occasione per visitare senza troppo caos la Klimt Experience allestita al Mudec. Sono molte le polemiche relative a queste cosiddette “mostre multimediali”, ma la Uffizi Virtual Experience alla Fabbrica del Vapore (ve ne ho parlato QUI) mi aveva entusiasmato e quindi sono arrivata al Mudec carica di aspettative.
Sono stata accolta da un corridoio dorato lungo il quale è raccontata la vita di Gustav Klimt, dalla nascita alla morte evidenziando i passaggi più importanti della sua storia artistica.
Alla fine del corridoio, dietro a dei pesanti tendaggi, si trova il cuore dell’esposizione: la Klimt Experience. Una grande sala con proiezioni a 360° su tutte le quattro pareti grazie a 30 proiettori laser che, con oltre 40 milioni di pixel, raccontano la vita e i protagonisti dell’arte di Klimt ma anche il design e le architetture della Vienna secessionista. Il tutto accompagnato dalle note dei più famosi compositori, principalmente tedeschi e austriaci.
L’obiettivo dichiarato è quello di entusiasmare, affascinare ed emozionare. Forse perchè sapevo cosa aspettarmi, forse perchè ammiro l’opera di Klimt ma conosco poco il contesto in cui è nata….ma, dopo i 70 minuti di video, non mi sono emozionata o entusiasmata.
Certo, vedere su uno schermo enorme i dettagli dei capolavori di Klimt è stato interessante e le proiezioni sono spesso in grado di creare mondi fantastici racchiusi in una stanza. I passaggi da un’opera all’altra però, così come gli intervalli dedicati al design o all’architettura, li ho trovati poco chiari e talvolta anche un po’ noiosi. Basti pensare che erano quelli i momenti durante i quali il maggior numero di persone si alzava e usciva.
Quindi la Klimt Experience per me è un flop o un top? Mi spiace dirlo ma mi ha deluso davvero molto, mi aspettavo qualcosa di più coinvolgente che mi attirasse verso l’artista e mi invogliasse a vedere dal vivo ogni singola opera.
FINO AL 7 GENNAIO 2018
ORARIO
Lunedì dalle 14.30 alle 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 19.30
Giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30
BIGLIETTO
Intero: 12 euro
Ridotto: 10 euro
COME RAGGIUNGERLA: Mudec, Via Tortona 56 – Milano
mmm. klimt guà di per sè mi suscita opinioni contrastanti… non so se sarei andata a questa mostra! p.s. hai cambiato tema?
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A me invece Klimt piace molto, per questo sono andata…è uscita un po’ delusa 😦
Ho fatto una prova con un nuovo tema 🙂 vorrei rifare completamente la grafica del blog e piano piano aggiungo un pezzettino nuovo! Qualche consiglio?
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compra un tema che ti piace e fatti fare l’immagine di grafica da un professionista. alla fine se dopo tanti anni continuiamo a tenere il blog è perché ci va i farlo e qualche soldino per renderlo più carino si può investire. almeno io ho fatto così perchè è l’unico modo per ottenere quello che vogliamo senza diventarci matti!
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Eh infatti! Sono alla ricerca di un professionista…hai qualcuno da consigliarmi?
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se ti piace la mia grafica di intestazione posso darti il nome della persona che me lo ha fatto ma in questo caso scrivimi in privato!
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Questa ti scrivo 😉
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Anch’io sono poco amica di queste soluzioni spettacolari, che distolgono dalla vera personalità dell’artista. Forse sono più per i bambini? Infatti non so se andrò. Le mostre a Milano sono spesso deludenti, purtroppo
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Non la vedo adatta ai bambini…forse in questo caso si tratta solo di “spettacolarità” per attrarre il pubblico. Però aspetto fiduciosa le mostre autunnali 🙂
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Anch’io :). Ci vediamo lì?
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Certo!!!
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Qui a Roma c’è stata l’anno scorso Van Gogh Experience, non ci sono andata perché non ne riesco proprio a capire il contenuto di una mostra senza opere ma fatta di video. Io di un artista voglio vedere le opere che lui ha realizzato, la tela, le pennellate, il manufatto che l’autore ha maneggio. Perché pagare il biglietto per vedere un video?
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Sono d’accordo con te…anche se non al 100% 🙂
Forse non le chiamerei mostre visto che non ci sono quadri ma trovo che in alcuni casi siano un ottimo strumento per avvicinare il pubblico all’arte. Hanno presa soprattutto sui bambini che, magari, davanti a un quadro e a una guida noiosa decidono che l’arte non fa proprio per loro.
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