Una giornata tra Hutong e Lama Temple

Il mio secondo giorno in Cina è cominciato alla grande con Chiara che, facendomi una sorpresa, mi ha fatto trovare al risveglio un’altra tipica colazione a base di ravioli cinesi, spettacolo!!

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Durante la giornata, abbiamo deciso di visitare il famoso Lama Temple e, su consiglio di Chiara, gli Hutong che lo circondano. Usciti di casa, ci avviamo quindi verso la metropolitana per portarci verso quella zona (irraggiungibile con lo scooter elettrico a causa della scarsa autonomia, soprattutto con due persone a bordo). Prima di arrivare a destinazione però, considerando quanto ero ancora rintronato dal fuso orario, ho pensato bene di prendere una Redbull, salvo poi scoprire che anche la Redbull cinese è diversa rispetto alla nostra: dolcissima e sgasata (detto così sembra uno schifo, ma vi assicuro che la preferisco di gran lunga alla versione europea!).

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Gli Hutong sono delle strade o vicoli molto tipiche di Pechino, strette e caratteristiche, delimitate da bassi edifici tradizionali. La maggior parte di queste vie è stata demolita per fare posto alle grandi strade e ai moderni grattacieli della capitale, ma molti degli Hutong rimasti sono stati ristrutturati e si sono trasformati in bellissime vie, piene di negozietti, ristoranti e locali molto particolari, spesso ignorati dai turisti perché non molto conosciuti.

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Verso la fine del bellissimo Hutong, cominciamo finalmente a vedere i tetti dell’enorme complesso del Lama Temple. Anche i negozi cambiano man mano che ci avviciniamo, infatti cominciano a diventare tutti uguali e vendere quasi esclusivamente incenso, statuine del Buddha e souvenir vari.

Il Lama Temple, detto anche Palazzo Yonghe (雍和宮, Yōnghé Gōng in cinese), è il principale monastero e tempio buddhista di Pechino. Costruito sotto il regno dell’Imperatore Kangxi, terzo della dinastia Qing nel 1694, il complesso del tempio comprende ben 5 cortili su cui si affacciano numerosi edifici.

Gli edifici, il più grande dei quali (il Palazzo delle Diecimila Felicità) si trova in fondo all’ultimo cortile, sono costruiti secondo uno stile tipicamente cinese, mentre gli arredamenti interni sono un omaggio alle culture tibetana, mongola e mancese.

Una volta passato il paifang posto all’ingresso della struttura (il grande arco cinese, ricordate?) ci si trova subito nel primo cortile, all’interno del quale sono presenti, come in ogni altro cortile, i bracieri dove i fedeli fanno un’offerta di incenso. Più che da turisti infatti (come sempre moltissimi cinesi e un numero di occidentali che si può contare sulle dita di una mano) il tempio è frequentato da moltissimi pellegrini, che si recano qui per pregare.

Per passare da un (fumoso, per via dell’incenso) cortile all’altro si possono aggirare i grandi templi, oppure si può passare al loro interno (cosa che consiglio vivamente). L’interno dei vari templi è impressionante, in ognuno è presente una grandissima statua del Buddha davanti alla quale è possibile inginocchiarsi a pregare. Sotto a ogni statua inoltre, vengono lasciate giornalmente dai monaci delle offerte in frutta e altri doni.

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Abbiamo speso molto tempo a osservare le meraviglie all’interno dei templi, ma soprattutto all’esterno, a osservare i fedeli e le splendide architetture. Anche noi abbiamo fatto diverse offerte, almeno fino a quando la mia sciarpa non ha quasi preso fuoco (vedi foto) mentre tentavo di accendere l’ennesimo incenso (sarà stato un segnale divino che lo stavo facendo nel modo sbagliato…).

Tra i vari edifici è inoltre possibile vedere diversi monaci, anch’essi intenti a pregare e, a volte, a cantare (ho fatto giusto qualche foto di nascosto: vista l’atmosfera particolare che si respira nel tempio, fotografare apertamente il monaco che pregava mi sembrava un po’ fuori luogo).

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Lungo la strada che conduce all’uscita, ci siamo anche fermati a osservare delle specie di grossi cilindri metallici sui quali sono incise delle preghiere, e che (da quanto abbiamo capito) vanno fatti ruotare proprio mentre si prega (fatto anche quello!).

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Finita la visita, che è durata alcune ore, ci siamo diretti verso un altro Hutong alla ricerca di un ristorante dove mangiare, nonostante ancora una volta fosse pomeriggio inoltrato. Questa volta, Chiara ha voluto farmi provare l’hot pot, ovvero una sorta di fonduta cinese: viene portata una grossa pentola di brodo al centro del tavolo, all’interno della quale vengono poi fatti cuocere carne, funghi e verdure (che generalmente vengono conditi poi con olio o salsa di sesamo). Buona, ma non tra le mie pietanze cinesi preferite!

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Usciti dal ristorante, abbiamo continuato a camminare attraverso diversi Hutong fino a una zona un po’ più turistica, ricca di locali che si affacciano su numerosi laghetti e corsi d’acqua. Davvero una bella zona!

Consiglio vivamente di visitare il Lama Temple, non richiede moltissimo tempo e ne vale davvero la pena: l’atmosfera che si respira al suo interno è indescrivibile! Se non pensate di spendere solo pochissimi giorni nella capitale, e avete voglia di visitare qualcosa di veramente particolare, allora andate assolutamente a girovagare per qualche Hutong, non hanno niente a che vedere con le strade piene di negozi per turisti e i vari HM, Zara e Starbucks che si trovano in centro. In più, se andate quando il clima è abbastanza caldo, tenete a mente che in moltissimi Hutong sono presenti un sacco di bar/caffetterie/locali molto particolari e spesso dotati di terrazze da cui godersi il sole, un panorama unico e un bell’aperitivo!

 

Roberto

 

2 risposte a "Una giornata tra Hutong e Lama Temple"

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