Come avrete notato dagli ultimi articoli, ho finalmente ripreso a girare per mostre: mi mancava entrare nei luoghi della cultura, scoprire cose nuove, imparare e…condividere tutto con voi! Ho approfittato di una bella domenica autunnale per andare al Parco di Monza e, dopo una passeggiata, ho visitato la mostra “La Monaca di Monza”, dedicata ad uno dei personaggi più famosi e controversi della città.
Francesco Hayez, La monaca, olio su tela, 54 x 40,5 cm, Milano, collezione privata
Tutti la conosciamo per il suo ruolo nel romanzo manzoniano de I Promessi Sposi, ma chi di voi conosce davvero la sua storia?
Da Giambattista Galizzi,…..La faceva venire spesso in suo parlatorio privato…,1943, fotoincisione, 140 x 90 mm, Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Castello Sforzesco
Questa mostra, attraverso 33 opere si pone come obiettivo quello di diffondere la storia della famosa monaca ma anche di indagare sulla condizione femminile nei primi decenni dell’età moderna.
Iniziamo dal vero nome de la Monaca di Monza, Marianna De Leyva che nacque a Palazzo Marino a Milano nel 1575. Venne costretta a farsi monaca dalla famiglia, prese il nome di Suor Maria Virginia ed entrò nel convento di Santa Margherita a Monza dove, dopo esser stata nominata dal padre contessa di Monza, veniva chiamata “Signora”.
Francesco Gonin, Geltrude pronta a entrare in monastero, olio su tela, 1837, 48×62 cm, Milano, Accademia di Brera
Luigi Conconi, Pentita, 1886 ca., acquaforte, Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Castello Sforzesco
In seguito a questi avvenimenti, l’Arcivescovo Federico Borromeo venne messo al corrente della vicenda e diede il via al processo ecclesiastico, al termine del quale Suor Maria Virginia venne condannata a essere murata viva. Trascorse ventuno anni in una stanza di 1,50 x 2,50 metri nel Ritiro di Santa Valeria, ove rimase anche dopo esser stata liberata.
Leonardo Bazzaro , Vestizione di una monaca, olio su tela, 96 x 145 cm, Milano, Galleria d’Arte Moderna
In mostra, nella rotonda dell’Appiani, troverete anche degli interessanti video nei quali alcuni attori che interpretano i vari personaggi coinvolti nel processo danno voce ad alcuni stralci degli interrogatori. Ecco alcuni estratti:
“Ritrovandomi a caso nella camera di sor Candida Brancolina vicino alla mia quale aveva una finestra che rispondeva in detto giardino vedendomi lui a quella finestra mi salutò, et dopoi essendo io andata un’altra volta a quella finestra, tornò a salutarmi et mi accennò di volermi mandare una lettera”
“Io che ero in collera con lui per l’homicidio sudetto e vedendolo così avanti agli occhi e parendomi che strapazzasse la giustizia ne feci avvisato al signor Carlo Pirovano, più volte, a finché lo mandasse a pigliare e metterlo pregione.”
Luigi Conconi, Momento triste, ora allegra, tempera su carta, 33 x 36 cm, Casa museo Pisani Dossi
Le opere esposte affrontano il tema dell’ingresso forzato in convento per le figlie femmine non destinate al matrimonio: si tratta di un espediente prettamente economico, che però ha distrutto la vita di tante giovani.
Una curiosità: molti, erroneamente, identificano il convento delle monache del romanzo manzoniano con lo storico collegio delle suore preziosine in via Lecco, dove ho studiato durante il periodo delle scuole elementari e medie.
La mostra è piccola ma ben curata e ricca di informazioni. Tratta un tema interessante non solo per i monzesi, ma per tutti coloro che hanno il piacere di scoprire la verità storica dietro ad uno dei personaggi più famosi della letteratura italiana. Il mio consiglio è quella di non perderla assolutamente!
FINO AL 19 FEBBRAIO 2017
ORARIO
Lunedì chiuso
Da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00
Sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 19.30
INGRESSO
Intero: 10 euro
Ridotto: 8 euro
COME RAGGIUNGERLA
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