O lo si ama o lo si odia.
E noi, personalmente, lo amiamo.
Stiamo parlando di Damien Hirst, uno degli artisti contemporanei più noti del gruppo YBA (Young British Artist) e tra i più discussi. Scoperto da Charles Saatchi, è uno degli artisti più prolifici del momento e l’anno scorso godette di eccezionali riconoscimenti come la mostra personale alla Tate Modern e l’esibizione nelle gallerie di Gagosian dei suoi lavori di spot painting .
Quando abbiamo scoperto della mostra “Go Through” alla Galleria Il Castello di Milano è cominciato il conto alla rovescia per andare a vederla, anche perchè si tratta di sue opere mai presentate al pubblico.
L’allestimento della galleria con pareti e pavimento scuro sono lo sfondo perfetto per ospitare l’artista, grazie al lavoro dei curatori Elisa Ajelli e Francesco Vitali.
19 opere che ripercorrono alcuni dei punti salienti del percorso dell’artista. 19 capolavori acquistati nel tempo da Adriano e Marcello Conte, titolari della galleria, che hanno voluto renderli pubblici per far in modo che altri potessero ammirarli.
Molti potrebbero chiedere “Ma come fate a chiamarlo artista? molte sue opere le fa fare ad altri” e noi rispondiamo “Beh, l’arte contemporanea oggi non è solo la realizzazione materiale, ma è anche – e soprattutto – l’idea geniale che sta alla base della sua creazione!”.
Non solo l’idea in sé di dipingere dei teschi o di disegnare cerchi colorati sulla tela, ma lo studio e il percorso dell’artista che l’ha portato a creare determinate opere.
Fin dall’età di 16 anni cominciò a visitare l’obitorio della città di Leeds dove cercava di ritrarre la morte e fu proprio qui che iniziò a pensare alla stranezza della morte nella vita: due opposti che non riusciva in alcun modo a conciliare. Poi i suoi lavori sono cambiati con lui, così come i soggetti: teschi, pillole e farmaci, animali conservati nella formaldeide (come “The physical impossibility of Death in the mind of someone living” meglio conosciuto come “Lo squalo da dodici milioni di dollari” grazie ad un libro – consigliatissimo – che parla delle dinamiche economiche nell’arte contemporanea) ma sempre mantenendo uno sguardo “dark” verso la vita.
Dovete vederla!!! Noi ci siamo innamorate ancora di più di Damien Hirst. Le opere sono tutte magnifiche ma i teschi hanno letteralmente catturato il nostro sguardo. E’ stato difficile uscire dalla galleria e lasciarci alle spalle queste meraviglie.
ORARIO
fino al 18 luglio 2013
da martedì a sabato h. 11-13.30 e 15-19
lunedì h. 15-19
COME RAGGIUNGERLA
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