Dracula @Triennale di Milano

Per chi pensa che i vampiri abbiano a che fare solo con l’ormai famoso Edward.

Per chi pensa che i vampiri siano solo una storia per spaventare i bambini.

Andate alla mostra organizzata alla Triennale di Milano e vi ricrederete!

Si entra subito in un’atmosfera creata ad hoc: pareti, pavimenti e soffitto ricoperti di nero e luci molto soffuse ad illuminare i pannelli descrittivi e le teche espositive.

La parte iniziale della prima sala è dedicata alla storia, a quanto c’è di vero nella leggenda di Dracula e dei vampiri (“La realtà dietro il mito” è il nome di questa parte). Il conte Vlad II Dracul è realmente vissuto nel XV secolo in Valacchia (che copre il territorio tra il Danubio e le Alpi della Transilvania) e, a lui, è associata la figura di Dracula. Il nome deriva dal fatto che appartenevano all’Ordine del Drago (dracul); Dracula è poi stato assunto come nome dal figlio (il suffisso –a significa “figlio di”) ma è passato alla storia anche come “Impalatore”. Essendo documentata, risulta più agghiacciante di una leggenda; la storia è ben descritta dai pannelli, che però potrebbero risultare, per alcuni, troppo lunghi e numerosi.

Vlad

(Immagine scaricata dalla pagina Facebook della mostra)

Al temibile conte Vlad si ispirò lo scrittore Bram Stoker per creare il suo personaggio da cui prende il nome anche il libro: Il Conte Dracula. Inizia quindi la sezione della mostra intitolata “Bram Stoker: Dracula” dove sono esposti per la prima volta in Italia i documenti, i diari, i pensieri dell’autore durante la stesura del romanzo.

E poi si esce dalla penombra della prima sala per accedere ad una stanza completamente asettica dove sono disposti dei container di legno usurato. Il primo ricrea un angolo della casa ideale di Dracula secondo Italo Rota. L’idea è molto interessante e lo sarebbe ancora di più riuscire ad ascoltare il video durante il quale parla l’architetto; ma l’audio purtroppo non è stato progettato adeguatamente, quindi l’ascolto risulta impossibile. Il secondo “container” – solo per un pubblico adulto – contiene diverse scene di baci tra i vampiri che ricoprono nell’immaginario comune il ruolo di  figure particolarmente sensuali.

Un’altra sala è dedicata ai diversi spezzoni di film dalle prime pellicole del Novecento al moderno Twilight. Questa è la terza parte della mostra e si intitola “Morire di luce: il cinema e i vampiri”.

Ad accompagnare i tre percorsi principali, oltre alla digressione di Italo Rota, è stata dedicata una stanza alla Costume Designer Ishioka Eiko (scomparsa nel gennaio 2012) a cui segue l’interpretazione della donna vampiro da parte della storica del costume Giulia Mafai attraverso diversi costumi di scena. Il percorso è chiuso da un omaggio a Guido Crepax, che fa incontrare Dracula alla famosa Valentina.

Per Info: http://www.triennale.it/

Per raggiungere la mostra:

(Immagine di copertina scaricata dalla pagina Facebook della mostra)

4 risposte a "Dracula @Triennale di Milano"

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  1. Leggendo queste recensioni si ha solo voglia di andare alla mostra. Chi non rimane affascinato e nello stesso tempo impaurito nel vedere anche un solo spezzone di un film sui vampiri?

    B.

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  2. ci son stata sinceramente mi ha deluso molto…pensavo una cosa più ricercata..invece solo proiezzioni e letture su muro…..direi una presa in giro….

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    1. in effetti anche tra di noi ci sono stati pareri discordanti: a me (Alessandra) è piaciuta molto soprattutto la prima sala mentre ad Ilaria non ha convinto fin dall’inizio.
      Per quanto riguarda le proiezioni siamo d’accordo con te…niente di che!
      grazie per il tuo parere 🙂

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