Ayutthaya: l’antica capitale thailandese

A soli 80km da Bangkok, si estende la provincia di Ayutthaya che, per oltre 4 secoli, è stata la capitale del Siam. In questa area ci sono due “attrazioni” principali: il Palazzo Reale di Bang Pa e le suggestive rovine della città.

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Il Palazzo Reale (conosciuto anche come Palazzo d’Estate) sorge sulle rive del fiume Chao Praya e la sua costruzione risale agli Anni Trenta del XVII secolo. Si tratta di un complesso molto ampio, circondato da giardini in stile europeo intervallati da costruzioni la cui architettura si ispira a diversi stili orientali dal thai al cinese ai palazzi di epoca vittoriana. Nella maggior parte delle strutture, purtroppo, non è possibile entrare ma con l’aiuto di una buona guida, la visita si è comunque rivelata interessante grazie al racconto della storia, delle leggende e di aneddoti legati al luogo e alla famiglia reale.

Salendo in cima all’osservatorio Ho Withun Thasana è invece possibile far scorrere lo sguardo sul panorama circostante, rendendosi conto dell’imponenza del complesso e del mix di colori e stili che caratterizzano il Palazzo d’Estate. Qui re Mongkut passava le sue serate ammirando e studiando le stelle.

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A pochi minuti di pullman dal Palazzo d’Estate, ecco le prime rovine della capitale fondata nel 1350 da re U-Thong al quale sono succeduti 33 re finchè, nel 1767, i birmani saccheggerano la città, distruggendola e costringendo gli abitanti ad abbandonarla. I turisti che oggi visitano il sito archeologico Phra Nakhon Si Ayutthaya, patrimonio UNESCO dal 1991, possono solo immaginare l’antica magnificenza della città.

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Avendo a disposizione solo una giornata, la visita si è concentrata sui “pezzi forti” che Ayutthaya ha da offrire, tra cui il Wat Maha That e il Wat Phra Si Sanphet. Il primo è diventato famoso tra le migliaia di turisti grazie alla testa di Buddha incastata tra le radici di un albero, molto suggestiva, e a una delle poche statue di Budhha rimaste intatte (ovvero, non decapitate) a seguito dell’invasione degli Khmer.

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Il secondo è anch’esso molto conosciuto per i suggestivi tre stupa (restaurati nel 1956) a forma di campana che svettano al centro del complesso. Questo era il tempio della famiglia reale che lo usava per le sue cerimonie, perciò non vi viveva alcun monaco.

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