Immaginate una famiglia Addams del terzo millennio residente nella Chinatown milanese, via Paolo Sarpi.
Immaginate la loro voglia di vivere o.O
Immaginate vestiti allegri, un tripudio di colori -_-
Immaginate che abbiano un negozio che vende articoli per il suicidio con l’insegna arrugginita che recita “Una volta e per sempre”. No, questa volta non sto scherzando.
Amelia e Vincent vendono rasoi, veleni, pistole, corde per impiccarsi di ogni materiale e colore: sono dei maghi nel capire quale sia lo strumento più adatto per togliersi la vita nel caso si tratti di un’elegante signora (il veleno tocco d’angelo farebbe al caso suo) o di un uomo virile (kimono e katana per morire senza disonore come i samurai). Sono bravissimi nel loro lavoro. Sono fieri del loro figlio emaciato ed apatico Ernest. Sono orgogliosi della figlia bruttina e aspirante suicida Sylvia.
E cosa accadrà con l’arrivo del nipotino Robespierre, rivoluzionario di nome e di fatto, affidato dalla mamma agli zii in questione? Un bambino strambo, che parla in maniera buffa, che vede l’aspetto divertente in ogni cosa anche se circondato da un’atmosfera lugubre e triste. Chi avrà la meglio? La sua voglia di vivere o il loro pessimismo? L’amore o la morte?
“Morire dal ridere” è il primo libro di Maria Antonietta Usardi. Divertente nel racconto. Irriverente nel tema iniziale. Adatto a grandi e piccoli. Non si dilunga in descrizioni ma guida comunque la nostra immaginazione. 120 pagine in versione cartacea o ebook per i più tecnologici. Consigliato!!
Da leggere assolutamente… e tutto questo nella Chinatown milanese 🙂
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Quando le storie sono ambientate in posti che conosciamo, si legge tutto ancor più volentieri…così la fantasia ha delle solide basi su cui appoggiarsi 🙂
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