In occasione della presentazione del libro di Mario Bagnoli (QUI trovate l’articolo), ho fatto una visitata guidata “notturna” alla mostra Igloo, allestite negli oltre 4.000 mq delle Navate di Pirelli HangarBicocca. Fino al 24 febbraio sarà possibile passeggiare tra le opere d’arte realizzate da Mario Merz, uno degli artisti italiani più importanti del secondo dopoguerra e rappresentante dell’Arte Povera.
Sono 31 le Igloo esposte in ordine cronologico, dal 1968 al 2003 (anno della sua scomparsa) e la mostra si ricollega idealmente a un’altra esposizione fatta dall’artista a Zurigo nel 1985 quando diede vita alla prima città irreale.
Ma qual è il senso di queste installazioni? Per l’artista sono l’archetipo dei luoghi abitati, del mondo e rappresentano la relazione tra interno ed esterno, tra spazio fisico e spazio concettuale, tra individualità e collettività. Merz ha lavorato per oltre quarant’anni su questa forma, riconfigurandola ogni volta, introducendo o togliendo nuovi elementi.
I materiali utilizzati sono diversi: dall’argilla al vetro, dalle pietre alla juta. Punto di incontro comune sono le scritte al neon che riportano in alcuni casi delle frasi, in altri i numeri della famosa successione di Fibonacci, trasformando l’opera d’arte e ponendola su un nuovo piano poetico.
FINO AL 24 FEBBRAIO 2019
ORARIO
Da giovedì a domenica dalle 10.00 alle 20.00
INGRESSO GRATUITO
COME RAGGIUNGERLA: Pirelli HangarBicocca – Via Chiese 2, Milano
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