#CultureForBooks – Il Rinascimento cattivo

Basta dire la parola Rinascimento per pensare al periodo storico che va dal XIV al XVI secolo dove bellezza, ordine e arte erano protagoniste. Ma era davvero così? Alexander Lee, nel suo libro “Il Rinascimento cattivo. Sesso, avidità, violenza e depravazione nell’età della bellezza” edito da Bompiani, racconta i retroscena di uno dei periodi più affascinanti del nostro passato.

L’autore stesso scrive “Forse per l’aura romantica che ha poi circondato le sue conquiste culturali, le pieghe più imbarazzanti delle vite degli artisti, i comportamenti più immorali dei potenti, i rancori e le paure irrazionali della gente comune sono molto spesso rimossi per preservare l’illusione della perfezione“.

La narrazione usa come filo conduttore un Michelangelo adolescente che, insieme ai compagni di studi, si posano sulle bellezze e i contrasti della città di Firenze, tra richezza e povertà, tra onore e sotterfugi. Michelangelo stesso, considerato universalmente come l’artista per eccellenza, era arrogante, attaccabrighe, tormentato e si lasciava travolgere dalle passioni sia con donne, che con uomini. Francesco Petrarca ebbe dei figli quando era già entrato negli ordini minori, Leonardo da Vinci fu accusato di sodomia, Benvenuto Cellini era un ladro e assassino, Carlo Gesualdo uccise la moglie e l’amante.

Si tratta di un libro molto interessante in quanto svela, senza alcuna remora, l’altra faccia della medaglia di uno dei periodi storici e artistici più osannati. L’obiettivo non è sminuire i grandi artisti del passato, ma renderli “umani” e quindi più vicini a noi. Trattandosi di un saggio, la lettura non è sempre semplice ma l’interesse per l’argomento trattato rende avvincenti le oltre 500 pagine del libro. Avere qualche nozione storica e artistica può sicuramente aiutare a rendere il tutto più scorrevole e ad afferare i numerosi dettagli e riferimenti fatti dall’autore.

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