Verona tra storia e leggende…

Verona è famosa nel mondo per essere la città in cui è stata ambientata la tragedia shakesperiana Romeo e Giulietta e per questo molti turisti si concentrano sui luoghi della “leggenda” dimenticandosi di scoprire interi secoli di storia. Sabato ho trascorso qualche ora in questa splendida città veneta insieme ad un’amica, che non l’aveva mai vista.

Dopo aver lasciato parcheggiato, ci siamo dirette verso la prima meta della giornata: Piazza Bra, dominata da uno degli anfiteatri più conosciuti (e meglio conservati) ovvero l’Arena. Eretta dai Romani, probabilmente intorno al I – II secolo, venne restaurata e utilizzata anche dai Goti in epoca medievale. Della facciata esterna sono rimaste in piedi solo 4 arcate, chiamate Ala. La maggior parte dei danni subiti dall’Arena sono dovuti, oltre all’incuria in seguito alla fine dei combattimenti con l’avvento del Cristianesimo, all’inondazione dell’Adige nel 589 a numerosi terremoti che si sono susseguiti fino agli inizi del II millennio. Ovviamente nei secoli è stata usata in diversi modi: come cava di marmo, come “tribunale”, come luogo di abitazione adibito esclusivamente alle prostitute, come sede per la caccia ai tori, fino ad arrivare alla sua funzione attuale ovvero la messa in scena di opere liriche.

Da Piazza Bra abbiamo attraversato Via Mazzini, la via dello shopping veronese, per giungere fino all’affollatissima e antichissima Piazza delle Erbe, che sorge proprio sopra l’area del foro romano. La piazza è circondata da splendidi palazzi storici: Palazzo Maffei, la casa dei Mercanti, il palazzo del Comune, la Casa dei Giudici, le case dei Mazzanti e la Torre dei Lamberti.

Proprio questa è stata la tappa successiva della nostra visita, ma non prima di aver alzato lo sguardo verso l’Arco della Costa che collega la Domus Nova e il Palazzo della Ragione. Come mai questo nome? Perchè da lì pende una costola di balena (o di ittiosauro) da almeno quattro secoli! Secondo alcuni è una reliquia portata dai crociati, secondo altri una primitiva pubblicità per l’antica farmacia che sorgeva lì sotto (ancora oggi c’è una farmacia!) altri ancota ritengono sia un fossile ritenuto sacro e posto lì a protezione della città.

Passando sotto l’arco, sulla destra c’è l’ingresso per accedere alla Torre dei Lamberti: costruita nell’XI è alta 84 metri ed è possibile salire in cima per ammirare la vista sulla città. Si può scegliere tra l’ascensore e 368 scalini: per smaltire il pranzo, abbiamo optato per la salita a piedi 🙂 La torre fu costruita dalla potente famiglia dei Lamberti, eletta a torre civica nel 1140 e subito dopo venne installata la prima campana (chiamata dell’Arengo); successivamente si aggiunse la campana Marangona che aveva il compito si segnare l’inizio e la fine delle attività lavorative. Si tratta dell’unica campana presente ancora oggi, insieme alla Rengo (per adunare il Consiglio Comunale e chiamare alle armi la popolazione), alla Bajona e alla Rabbiosa (aggiunte solo nel ‘700).

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La vista sui tetti rossi della città è spettacolare e vedrete spuntare una moltitudine di campanili in tutto il centro storico, intervellati da piccole piazzette invase dai turisti e, poco più in là, il fiume Adige che scorre da secoli abbracciando la città.

Dopo la visita panoramica, è stata la volta di visitare una delle numerose chiese delle città: poichè il tempo cominciava a scarseggiare e in Duomo si stava svolgendo la Messa, la scelta è ricaduta sulla vicina Chiesa di Santa Anastasia.

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Austera ed imponente all’esterno (la facciata è rimasta incompiuta), meravigliosamente decorata all’interno con tre navate separate da due serie di colonne in marmo bianco e marmo rosso veronese. Il pavimento è quello originario del 1444 ed è di tre colori: il bianco e il nero a ricordo delle veste dei domenicani a cui era affidata la chiesa e il rosso a ricordare che la chiesa è dedicata al martire San Pietro da Verona (il nome Santa Anastasia era quello della chiesa precedente, ma è rimasto sulla bocca di tutti i veronesi). Tra le meravigliose opere al suo interno, alla destra del presbiterio alzate lo sguardo verso l’affresco realizzato da Pisanello.

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Prima di andare via, non potevamo non passare dalla casa di Giulietta dove il piccolo balcone, i muri ricoperti di scritte e la folla soffocante hanno fatto un po’ storcere il naso alla mia amica che ha apprezzato molto più la visita al resto della città!

 

5 risposte a "Verona tra storia e leggende…"

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