24 ore a Saragozza

Continua il lungo viaggio in direzione del Paesi Baschi. Partiti la mattina (molto) presto da Figueres, dove abbiamo visitato il Teatro-Museo di Dalí, ci siamo diretti verso un’altra tappa intermedia: Saragozza.
Situata in Aragona a circa metà strada tra Madrid e Barcellona, Saragozza con i suoi oltre 700.000 abitanti è la quinta città della Spagna per popolazione. Quello che più mi preoccupava prima del nostro arrivo, era…il caldo (ebbene sì, io odio profondamente il caldo, il mio sogno segreto è vivere andare a vivere in Svezia).

Le estati a Saragozza infatti sono estremamente secche e con temperature percepite che frequentemente vanno ben oltre i 40 gradi…mortali. Fortunatamente, al nostro arrivo di gradi ce n’erano 20, e cadeva pure qualche goccia di pioggia. Come ci ha raccontato una gentile signora che ci ha aiutati a trovare parcheggio, solo due giorni prima la temperatura era letteralmente il doppio!

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Dopo aver lasciato le valigie in un hotel dall’aspetto discutibile ma in un’ottima posizione, abbiamo cominciato il nostro giro.

Prima tappa: Castello dell’Aljafería.

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Costruito originariamente come residenza per la dinastia araba dei Banu Hud durante l’occupazione islamica della Spagna, la fortezza è oggi adibita a sede del parlamento regionale aragonese. La struttura originale è stata ampliata e modificata diverse volte duranti i secoli, fino ad apparire così come la vediamo oggi.
Lo stile architettonico “arabeggiante” è ben visibile già dal grande portone di ingresso, come si può ben vedere già nelle foto del primo cortile che si incontra.

Questo stile viene ripreso praticamente in ogni area del castello, che è possibile visitare interamente in circa un’ora.

Usciti dal castello, abbiamo girovagato per il centro del paese, curiosando tra le strette vie, cercando un posto dove pranzare e domandandoci come fosse possibile che in pieno agosto, pressoché ogni negozio fosse chiuso.
Subito dopo pranzo, ci siamo diretti verso la piazza principale della città: Plaza del Pilar. Qui si affacciano diversi importanti edifici storici, di cui il più grande e famoso è sicuramente la Catedral-Basílica de Nuestra Señora del Pilar.

Costruita tra il 1681 e il 1872, la basilica è davvero enorme. L’interno, in stile neoclassico, è riccamente decorato ed è possibile visitare, oltre alla grande navata centrale, anche tutte le cappelle laterali. Una tra le tante particolarità che mi ha incuriosito di questa basilica, è che al suo interno è custodita una bomba inesplosa risalente alla seconda guerra mondiale (ci abbiamo messo un bel po’ a trovarla). Se fosse esploso, l’ordigno avrebbe danneggiato irrimediabilmente l’edificio, proprio per questo i credenti ritengono che si sia trattato di un miracolo. Molti invece sono sicuri che la bomba, proveniente dall’Est Europa, non sia esplosa per colpa della scarsa qualità costruttiva.

È anche possibile salire su uno dei quattro alti campanili della basilica: il panorama dall’alto è incredibile, ma non fatelo se soffrite di vertigini!

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Non lontano dalla piazza, è situata la seconda delle due cattedrali metropolitane di Saragozza: la Catedral de el Salvador de la Seo. Per mancanza di tempo (e stanchezza vista la sveglia alle 5!) purtroppo non abbiamo visitato l’interno.

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Dopo una piccola sosta in hotel, siamo quindi usciti per cena. Come ci è stato consigliato da alcuni amici già stati a Saragozza, ci siamo diretti verso il quartiere El Tubo, una zona della città molto frequentata la sera.
Abbiamo scelto di mangiare all’interno di un bellissimo (ex) mercato su due piani, dall’arredamento decisamente eccentrico. Al secondo piano, in particolare, sono situati diversi bar, gelaterie e piccoli ristoranti che servono prevalentemente tapas. Una volta comprati da mangiare e da bere, si prendono piatti e bicchieri e si mangia su uno dei tanti tavoli al centro del mercato, il tutto accompagnato da musica dal vivo.
Noi abbiamo trovato un tavolo direttamente sotto il palchetto, e la cantante, una volta capita la nostra nazionalità, ci ha anche dedicato una canzone in italiano!

Nonostante non sia stata una delle destinazioni più interessanti della vacanza, Saragozza è una bella città che vale sicuramente la pena vedere. Dedicatele un paio di giorni, non di più: oltre al castello, alla basilica e agli altri luoghi di cui vi ho parlato infatti ci sono diversi altri monumenti e luoghi di interesse, tra cui il sito che ha ospitato l’Expo 2008, dedicata al tema dell’acqua.

Se mai doveste andarci, vi raccomando davvero di fare un giro al Tubo la sera e provare alcune delle tante tapas tipiche della zona…buone, e servite in una location davvero particolare!

 

Roberto

 

 

 

7 risposte a "24 ore a Saragozza"

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    1. ecco, direi che vale la pena visitarla se si è di passaggio, o come hai fatto tu con un volo in super offerta! purtroppo non sono riuscito a passare dal quartiere expo, anche se mi incuriosiva molto….un vero peccato che sia stato trascurato!

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