Pausa pranzo a…Crema!

Sabato scorso sono stata a Crema per un pranzo con un’amica che vive all’estero e così, per far fronte alla nostalgia dei saluti, ho deciso di per fare un piccolo giro nel centro storico di questa piccola cittadina prima di tornare a casa.

La prima tappa è stato il Duomo, il più antico luogo di culto della città rimesso a nuovo dopo un restauro terminato nel 2014.

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Le prime testimonianze riguardo all’esistenza di questa chiesa risalgono al XI secolo, come dimostrano anche alcuni resti rintracciati sotto il pavimento dell’attuale edificio. L’edificio romanico venne distrutto nel 1160 dal Barbarossa, che qualche anno dopo diede ordine di ricostruirlo il 7 maggio 1185. I lavori vennero però interrotti nel 1212, per poi riprendere nel 1284. La chiesa fu terminata nel 1340 ma negli anni si sono succeduti diversi lavori di modifiche e ampliamento. I restauri Ottocenteschi invece hanno riportato l’edificio alla forma originaria Trecentesca.

La facciata a vento è un tratto tipico del gotico lombardo, ricca di contrapposizioni tra pieni e vuoti, tra il laterizio della muratura e il marmo degli elementi decorativi, come il rosone centrale.

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L’interno di cui si può godere oggi è molto semplice: tre navate divise in cinque campate e pareti quasi completamente nude, se non fosse per gli sporadici resti di affreschi che si intravedono su alcune pareti. Nel Duomo di Crema inoltre si trova il crocefisso “miracoloso”: un legno francese del XIII secolo che, secondo la leggenda, durante la guerra tra guelfi e ghibellini venne gettato nel fuoco dai soldati accampati nella cattedrale ma, non appena venne a contatto con le fiamme, la rappresentazione di Gesù ritrasse le gambe ma l’opera non bruciò.

Dopo aver visitato il Duomo, ho proseguito con una passeggiata lungo via XX settembre…

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…per poi decidere di andare a visitare il Santuario di Santa Maria della Croce.

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Situato a pochi chilometri dal centro, questo edificio è legato ad una storia davvero particolare: il 13 febbraio 1489, Caterina degli Uberti sposò Bartolomeo Pederbelli detto il Contaglio, pregiudicato bergamasco bandito dalla sua provincia che ovviamente nascose a tutti il suo passato. Il 2 aprile 1490, il Contaglio convinse Caterina a seguirlo per tornare dai suoi familiari bergamaschi ma, appena un miglio fuori da Crema, si diresse verso il bosco del Novelletto dove infierì sulla donna colpendola con una spada (conservata ancora oggi nel santuario) e amputandola la mano destra. Dopodichè il Contaglio fuggì mentre la donna agonizzante chiese alla Madonna di risparmiarle la vita almeno finchè non avesse ricevuto l’estrema unzione: le emorragie di colpo si fermarono e Maria venne trovata da alcuni contadini che le prestarono le prime cure. Una volta in città venne visitata prima da un medico e poi dal prete Filippo che le diede i sacramenti: a quel punto le ferite ripresero a sanguinare e Caterina morì.

Il Santuario venne progettato dal Battagio, allievo del Bramante, e si presenta con una pianta centrale, circolare all’esterno e ottagonale all’interno. L’alternarsi di pieni e vuoti della struttura esterna danno un tocco di eleganza all’edificio che ricorda le altre chiese progettate dal Bramante, come Santa Maria delle Grazie a Milano.

L’interno è ricco di decorazioni sia in marmi policromi che in stucchi settecenteschi, e custodisce alcune pale d’altare di alcuni noti pittori locali come Antonio Campi e Carlo Urbino. La tela più antica custodita all’interno della chiesa, è quella dell’altare maggiore e raffigura “L’assunzione della Vergine” del veneziano Benedetto Rusconi, detto il Diana.

La cupola, molto luminosa, è divisa in otto vele affrescate da Giacomo Parravicino nel XVIII secolo. Sotto l’altare maggiore c’è uno scurolo, dove si trova una statua che ritrae il tragico episodio di Caterina.

Crema è una piccola città dal fascino fortemente medievale e vale la pena dedicarle un pomeriggio per scoprire le tante meraviglie presenti nel nostro splendido Paese!

 

 

6 risposte a "Pausa pranzo a…Crema!"

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