Pinacoteca di Brera: la polemica

La Pinacoteca di Brera in questi giorni è al centro di una feroce polemica. La questione riguarda la messa in sicurezza con velinature a scopo preventivo di circa quaranta opere su tavole  a causa di un repentino abbassamento dell’umidità relativa in alcune sale. Questa velinatura si è resa necessaria viste le anomale ed eccezionali condizioni climatiche della prima settimana di gennaio.

Il 9 gennaio, sono stati noleggiati cinque umidificatori (e non condizionatori) per potenziare l’umidità nelle sale mentre erano in corso le verifiche tecniche sugli impianti di umidificazione. Nel frattempo Siemens, ditta leader del settore che gestisce l’impianto di Brera da anni, ha riportato a regime l’umidità relativa delle sale.

Il direttore della Pinacoteca di Brera, James Bradburne ha dichiarato: “Abbiamo immediatamente fatto una completa ricognizione delle opere sia esposte sia conservate in deposito. Successivamente abbiamo applicato delle veline per proteggere i punti più delicati dove si sono verificati dei piccoli sollevamenti della pellicola pittorica per impedire il danno della perdita di colore, fermandolo ed evitando cadute. Siamo, forse, l’unico museo nel paese che poteva reagire con tanta tempestività, grazie alla operatività dell’equipe dei restauratori.

Il Cristo alla colonna di Bramante e Storie della vita di San Girolamo di Lazzaro Bastiani sono stati messi in sicurezza per poi essere restaurati dopo che la pellicola si sarà ristabilizzata.

Un’altra polemica è nata prorio ieri e riguarda l’evento Trussardi del 16 gennaio, che si è svolta proprio all’interno della Pinacoteca. In molti si sono chiesti come mai, in questo momento così delicato per i capolavori qui conservati, si è deciso di ospitare comunque la performance. L’ufficio stampa della Pinacoteca risponde così: “Si precisa che la performance si è svolta nelle sale 28-29-30-31-32 dove, contrariamente a quanto scritto dagli organi di stampa già informati, non è presente nessuna opera su tavola e dunque nessuna di quelle velinate. Per maggiore sicurezza, la direzione di Brera ha fatto comunque compartimentare la sala di Raffaello (sala 24) con una porta sigillata nonostante la distanza di questa dalla sala 28, in cui si svolgeva la performance. L’allestimento si è svolto il giorno 15 con unico ingresso dei materiali dal bookshop senza alcuna apertura, nei giorni precedenti, delle porte esterne delle sale. La serata di ieri è l’ultimo dei quattro eventi che rientrano nella convenzione stipulata nel 2014 con la casa di moda per fornire le divise del personale di vigilanza del museo. Un rapporto di partnership che, come accade per molte altre istituzioni in Italia e all’estero, è un importante sostegno per il museo.

8 risposte a "Pinacoteca di Brera: la polemica"

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  1. Incredibile che alla pinacoteca di Brera, associata all’accademia, una delle scuole italiane di “alta formazione” riconosciute dal ministero per la preparazione di restauratori di beni culturali, non sappiano predisporre un impianto di mantenimento delle condizioni microclimatiche adatte alla conservazione delle opere.

    Che le sale siano poi utilizzate per eventi di altro tipo è secondario, purché si sappia che un maggiore afflusso di pubblico e maggior illuminazione creano problemi non indifferenti di conservazione.
    Un impianto di climatizzazione efficiente compenserebbe questi sbalzi.

    Grazie per la condivisione … buona serata 🙂

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    1. Ha stupito molto anche me: in fondo le condizioni meteorologiche non erano così estreme e, visti i capolavori che vi sono conservati, un impianto di mantenimento idoneo dovrebbe essere la base del museo…
      Mi sembra di capire che tu sia d’accordo nell’utilizzare gli spazi anche per eventi “extra”: beh, lo sono anche io. Possono essere un mondo per trovare i fondi per migliorare l’impianto…

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      1. Esatto, inoltre aumenta l’accesso a chi probabilmente per vari motivi non riuscirebbe a fruirne.
        Col mio lavoro ho visto troppe opere d’arte lasciate al degrado, anche per pessimi immagazzinamento.
        Ciao, buona serata 🙂

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  2. Ero a Brera sabato scorso ed ho visto le opere con le velinature, immaginando subito che fossero per tutela. Credo però ci sia stata troppa polemica gratuita. Inanzitutto bisogna dire che comunque per quanto fredda Milano d’inverno, una dose eccezionale di temperature basse c’è stata; ma poi fondamentalmente in tutti i museo è capitato sempre un problema con i condizionamenti (vi ricordate l’anno scorso a Capodimonte? che non ha nulla da invidiare a Brera per capolavori custoditi). La direzione credo abbia agito con tempestività nel ricovero delle opere più a rischio senza negare ne nascondere nulla; tanto che sin dall’ingresso alle casse consigliavano di non depositare i cappotti.
    E poi non dimentichiamoci le condizioni disastrate dei Beni Culturali. Purtroppo i nuovi dirigenti/manager con tutta la buona volontà, con i fondi risicati come possono affrontare ammodernamenti?
    Gli eventi, per quanto non mi piace l’idea, consentono tra l’altro dei finanziamenti che diversamente non avrebbero. Capite che Trussardi ha dato in cambio le divise? Questa è una chiara dimostrazione di come i fondi siano pari allo zero.

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    1. Anche io ritengo che le polemiche siano state troppo violente, per questo ho voluto fare “copia/incolla” dei loro comunicati stampa che cercano di calmare gli animi spiegando cosa è successo e come stanno rimediando.
      Quando ho letto delle divise offerte da Trussardi il primo pensiero è stato “delle divise?!?! Ma siamo messi così male?!?!”…dirò una banalità ma, soprattutto noi italiani, dovremmo vivere di arte e cultura e invece ci ritroviamo a elemosinare fondi a destra e a manca….

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      1. Ecco, hai colto il senso di tutto ciò. Fossero anche cento divise, capisci “l’esiguità del valore economico” di fronte ad un tesoro da tutelare di quelle dimensioni? …ovviamente il problema è sempre a monte, la consapevole ed assurda assenza di fondi e parallelamente l’ostracismo verso nuove riforme anche di coinvolgimento privato (con diecimila vincoli e controlli…) che consentirebbe di portare aria nuova e liquidità per la messa in sicurezza di troppe, tante strutture che boccheggiano

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