Simbolismo @Palazzo Reale, Milano

Ogni tanto, durante la settimana, mi concedo una pausa pranzo artistica: l’occasione giusta per sgranchirsi le gambe dopo ore seduta di fronte alla scrivania, per godere di una mostra senza la ressa del weekend e per portare a casa materiale utile per il blog!

La scorsa settimana, la mia scelta è ricaduta su Palazzo Reale che fino al 5 giugno ospiterà la mostra Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Epoque alla Grande Guerra. Ho dovuto studiare un po’ prima di scrivere questo post perchè il simbolismo non è proprio il mio forte: questo movimento artistico segna il passaggio dall’arte dell’Ottocento a quella del Novecento e si caratterizza per il modo più intimo e suggestivo di rappresentare il reale.

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Fernand Khnopff
Carezze (L’Arte), 1896
Olio su tela, 50,5 x 151 cm
Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique inv. 6767
© Royal Museums of Fine Arts of Belgium, Brussels / foto J. Geleyns

Una veloce definizione per un movimento artistico che in realtà è molto ampio: comprende tutto e il contrario tutto, sfrutta la pittura, la scultura  e la serigrafia, ha invaso tutta Europa dalla Francia alla Polonia, dalla Germania all’Italia, usa colori accesi ma anche scuri, da messaggi di speranza e di morte…

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Galileo Chini
La Primavera classica, 1914
Tempera, olio, inserti metallici, pastiglia su tela, due pannelli: 395 x 201 cm; 395 x 131 cm
Montecatini Terme, Fondazione del Credito Valdinievole, Accademia d’Arte
© Fondazione del Credito Valdinievole, Accademia d’ Arte

Per rappresentare tutto questo è stato necessario all’allestire una mostra davvero ampia: preparatevi a dedicare almeno due ore del vostro tempo alla visita che si svolge su oltre 2000 mq per un totale di 24 sale suddivise in 18 sezioni. Non potrò parlarvi di tutte le sezioni per dilungarmi troppo e diventare noiosa ma cercherò di raccontarvi alcuni dei temi principali e che più mi hanno colpito.

Non si può iniziare a parlare di simbolismo senza citare Charles Baudelaire con la sua raccolta di 100 poesie: I fiori del male. Punto di partenza di un movimento culturale che si definisce attraverso la negazione, il percorso della mostra inizia con un brano tratto da Corrispondenze:

“La Natura è un tempio ove viventi colonne lasciano
talvolta uscire confuse parole; l’uomo vi passa
attraverso foreste di simboli che lo osservano
con sguardi a lui familiari.”

RMN180445

Félix Nadar
Charles Baudelaire, 1855 – 1862
Parigi, Musée d’Orsay
© RMN / Hervé Lewandowski / RMN – Réunion des Musées Nationaux / distr. Alinari

E dopo Baudelaire, un altro scrittore francese ci introduce alla sezione dedicata al sogno e all’incubo: si tratta di J.K. Huysmans, autore di A rebours (e protagonista dalla mia tesina di V liceo dedicata all’estetismo ;)):

“Tutto sta nel saper fare, nel saper concentrare
lo spirito su di un solo punto, nel sapere astrarsi
abbastanza per far sorgere l’allucinazione
e sostituire il sogno della realtà alla realtà stessa.”

Ed ecco che i sogni diventano dei racconti fatti di colori forti, rappresentazioni irreali, ritorno alla mitologia e ai racconti di William Shakespeare creando un pout-pourri di immagini confusionarie ma eleganti, delicate e tentatrici.

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Gaetano Previati
Il giorno sveglia la notte, 1905
Olio su tela, 180 x 211 cm
Trieste, Museo Civico Revoltella
© Archivi Alinari, Firenze

Un altro dei temi base del simbolismo è la morte, spesso legata alla figura della donna, la cui grazia è simbolo anche di corruzione: dalla Cleopatra morente di Previati alla Diavolessa di Martini, vediamo le diverse sfumature della seduzione femminile.

Sez3_Previati_Cleopatra

Gaetano Previati
Cleopatra, 1903
Olio su tela, 165 x 145 cm
Courtesy Archivio Giovanni Rebolini

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Franz von Stuck
Il peccato, 1908
Olio su tela, 86,5 x 50,5 cm
Palermo, Galleria d’Arte Moderna Empedocle Restivo
© Galleria d’Arte Moderna Empedocle Restivo, Palermo.

La donna viene vista dai simbolisti come una tentatrice corrotta dal male, ma allo stesso tempo riconoscono l’importanza dell’amore e ne sono affascinati poichè in esso vedono la forza generatrice e rigeneratrice.

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Ferdinand Hodler
L’eletto, 1903
Olio e tempera su tela, 222 x 298 cm
Hagen, Osthaus Museum
© Hostaus Museum Hagen / foto Achim Kukulies, Düsseldorf

Continuiamo però sul fione più “oscuro” dei simbolisti: dopo i sogni e la morte, anche la lotta tra il bene e il male è una tematica importante che viene trattata attraverso la religione in maniera totalmente innovativa grazie alla dicotomia tra il coinvolgimento carnale e l’abbandono mistico.

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Giulio Aristide Sartorio
Le Tenebre (O tu uccidi l’insidia o resti ucciso), 1906,dal ciclo Il poema della vita umana
Olio ed encausto a freddo su tela, 503 x 646 cm
Venezia, Fondazione Musei Civici di Venezia, Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro
© 2016. Archivio Fotografico – Fondazione Musei Civici di Venezia

Non mancano poi le rappresentazioni delle tenebre che allo stesso tempo possono protegere dalle tentazioni del giorno ma anche essere cariche di incubi. Ed ecco allora una Roma illuminata dalla luce rossastra del tramonto assumendo una dimensione nostalgica tipica dell’avvicinarsi della fine del giorno…e cosa c’è di più decadente di un Cimitero italiano rappresentato a crepuscolo?

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Leo Putz
Vanitas, 1896
Olio su tela, 220 x 115 cm
Collezione Siegfried Unterberger
Courtesy Archivio Sigfried Unterberger

Nel cuore della notte Eros e Satana si nascondono dietro ad ogni angolo, pronti a prendere il sopravvento sul malcapitato cha abbassa per un attimo l’attenzione, proprio come raccontano i poeti maledetti che proprio in quel periodo raggiungono l’apice del loro successo. La donna diventa serva del diavolo, il testo evangelico viene rovesciato ed è Satana a trionfare…

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Franz von Stuck
Lucifero, 1891
Olio su tela, 161 x 152 cm
Sofia, The National Gallery
© National Gallery, Sofia

Dopo tante tematiche oscure e strambe, mi ha stupito vedere la sezione dedicata all’acqua vista come metafora di vita: le antiche civiltà sono sorte nei pressi di grandi fiumi, l’acqua è uno dei quattro elementi fondamentali definiti da Empedocle come radice di tutte le cose…

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Giovanni Segantini
L’Amore alla fonte della vita, 1896
Olio su tela, 72 x 100 cm
Milano, Galleria d’Arte moderna
© Galleria Civica d’Arte Moderna, Milano

Ho trovato davvero interessante la storia del Guanto di Klinger: una serie di disegni a penna che raccontano le vicissitudini di un guanto perso da una pattinatrice. Raccolto dall’artista, il guanto diventa il simbolo di un amore perduto e assume il ruolo di protagonista in situazioni diverse.

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Max Klinger
Azione, da Un guanto, Opus VI, 1881
Acquaforte e acquatinta
foglio: 450 x 620 mm; parte figurata: 299 x 210 mm
Bologna, Collezione Paola Giovanardi Rossi, Palazzo Fava, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
© Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna / foto Mario Berardi

Sapete che nel 1996 Francesco De Gregori ha dedicato una canzone a questo famoso guanto?

Atra sezione interessante è quella dove la musica è la protaonista: ad accogliermi in sala è stata la Cavalcata delle Valchirie e il senso di questa sezione  quello di riuscire ad unire tutte le arti attraverso una sola “manifestazione”.

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Leo Putz
Parsifal, 1900
Olio e tempera su tavola, 155 x 138 cm
Collezione Siegfried Unterberger
Courtesy Archivio Sigfried Unterberger

Secondo me l’opera che ci è riuscita meglio è la Marcia funebre di Chopin, dipinta dal polacco Podkowinski (di cui però non ho un’immagine fornita dall’ufficio stampa, ma questa trovata online)

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Infine, ritorna il tema della donna:

“Io sono bella, o mortali! come un sogno di pietra.”
La bellezza, da I Fiori del Male, Charles Baudelaire

una donna tentatrice ce si rifà alla donna- animale: sirena, sfinge, gorgona…ma sempre seducente e bellissima, incarnazione della corruzione, pronta ad avvolgerti tra le sue spire e non lasciarti più andare.

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Félicien Rops
Pornokratès, 1878
Cera molle a colori, 490 x 320 mm
Morlanwelz, Musée Royal de Mariemont
© Musée royal de Mariemont / foto M. Lechien

Curiosità: La mostra ha reso possibile il restauro, la pulitura e la manutenzione di oltre dieci opere provenienti da diverse gallerie (Ca’ Pesaro di Venezia, Galleria degli Uffizi, Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma…)

Il Simbolismo è un movimento artistico che tanti pensano di conoscere ma in realtà è così ricco di sfumature che nessuno si può definire veramente un esperto. Per questo trovo che la mostra (promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da 24ORE Cultura e Arthemisia Group) sia un’occasione perfetta per scoprire di più su questi artisti, sulla loro filosofia, sulla loro pittura. E’ un mondo complesso quello dei simbolisti: dicono tutto e il contrario di tutto, vorebbero addormentarsi sognando splendide donne e si ritrovano sedotti da donne fatali, che li trascinano con loro in un incubo infinito, parlano del potere vitale dell’acqua e raccontano dell’inesorabilità della morte…

Una mostra interessante e che, grazie alle didascalie che introducono alle sezioni che la compongono, diventa uno strumento di conoscenza: sappiate però che dovrete dedicarci del tempo, affrontarla senza fretta lasciandovi trasportare dai simbolisti nei loro mondi fantastici perchè qui, niente è reale!

ALESSANDRA

FINO AL 5 GIUGNO 2016

ORARIO
Luendì dalle 14.30 alle 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 19.30
Giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30

BIGLIETTI
Intero: 12 euro
Ridotto: 10 euro

SITO UFFICIALE

COME RAGGIUNGERLA

 

17 risposte a "Simbolismo @Palazzo Reale, Milano"

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  1. Ecco, dopo la tua recensione aumenta il mio dubbio se andare alla mostra o meno. Il simbolismo l’ho sempre percepito ambivalente, da una parte mi intriga, dall’altra mi sento dire “ma anche no”. Per fortuna ho ancora tempo per decidere. Buona giornata e grazie

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    1. Dovresti andare, vederla dal vivo e scoprirlo in ogni sua sfaccettatura…poi farai le tue riflessioni 🙂 anche se sono sicura che rimarrai della tua idea, ovvero ti intrigheranno alcune opere/artisti e ti lasceranno indifferente tanti altri!
      Fammi sapere quale sarà la tua decisione finale 😀

      Piace a 1 persona

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