Oroccoccoro – Capitolo due: Urban decò @Artepassante, Milano

Questa settimana abbiamo incontrato nuovamente Andrea SbRà Perego, fondatore ed esponente di Oroccoccoro, le cui opere sono esposte negli spazi della Galleria Artepassante di Milano. Accanto ai suoi lavori potrete vedere anche quelli di altri esponenti del movimento. Tra questi, abbiamo avuto il piacere di conoscere Simone Torri, anche lui fondatore ed esponente di Oroccoccoro.

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Abbiamo chiacchierato a lungo, ci hanno raccontato la loro storia per filo e per segno. Dai loro sguardi, dalle loro parole, traspare tutta la loro soddisfazione e il loro orgoglio per i traguardi raggiunti fino ad oggi ma, soprattutto, abbiamo letto una voglia di realizzare qualcosa di importante, che possa rimanere nel tempo. Una voglia di fare che che ti fa dire “voglio farne parte anche io!”

Oroccoccoro – Capitolo due: Urban Decò è una mostra antologica, come si direbbe nel mondo dell’arte più classica. Ma qui non si parla di arte classica (nonostante ci siano tutti gli elementi di base: studi in accademia, un movimento che si rifà al barocco rivisitato in chiave contemporanea, la stesura di un manifesto…). Abbiamo deciso di raccontarvi, attraverso le loro parole, che cos’è Oroccoccoro dalle origini ad oggi, dai suoi fondatori ai nuovi entusiasti artisti che hanno deciso di abbracciare la filosofia del movimento.

La prima sezione è uno sguardo rivolto al passato, agli anni Novanta, quando Andrea e Simone si incontrano facendo i graffiti, la forma espressiva più forte di quegli anni. Le opere esposte sono dei veri e propri cimeli: pezzi di muro e oggetti che sono rimasti nello studio dimenticati per anni, tutti caratterizzati da uno stile legato all’espressionismo (grazie anche al loro insegnante Gianfranco Bonetti, massimo esponente del Post Espressionismo italiano).

La seconda sezione è dedicata al loro manifesto e, a collegarla con la precedente, una colonna-installazione sulla quale è appoggiato un altro pezzo di muro da loro dipinto e che rappresenta la linea di frattura tra il passato e Oroccoccoro.

In questa sezione viene presentato il Manifesto di Oroccoccoro attraverso l’esposizione di alcune pagine. Tra queste c’è anche la copertina originale, uno dei pochi pezzi visibili al pubblico: non è qualcosa che tutti possono vedere, ma si mostra piano piano. Stanno svelando un’opera, un vero e proprio libro d’artista: 100 pagine, 100 opere.

Qui è esposto anche l’aspetto più trasversale di Oroccoccoro: la commistione dell’arte pura con un’altra arte, la cucina. Ecco quindi ad esempio il menù studiato da Andrea Genio in occasione della presentazione del manifesto culinario a Kuala Lumpur, Malesia. E’ stato lui il primo a dimostrare ai fondatori stessi che è possibile applicare i punti chiavi del manifesto anche ad altre arti, come appunto può essere la cucina. “Andrea Genio, come genio del movimento, è sicuramente uno degli elementi più importanti che contribuiscono alla diffusione del movimento” concordano Simone e Andrea.

La terza sezione raccoglie lavori del 2006/2007: si tratta di lavori a 4 mani realizzati da Andrea e Simone. Tra questi, si vede la vista sulla Città Alta di Bergamo: è dipinta su una tavola di fine Ottocento, che si inserisce perfettamente con l’idea di “barocco-contemporaneo”. Gli strumenti usati cominciano a cambiare, nonostante alcuni elementi rimangano sempre gli stessi come gli spray, che però svolgono solo il ruolo della tecnica non il contesto della street art.

Noi non ci riteniamo street artist, ma artisti. Pittori italiani” dice Andrea.

La quarta parte è quella “nuova”, gli ultimi lavori. “Noi vogliamo imporre un’idea di stile, non seguire le mode o i dictat della galleria che espone le nostre opere” commenta Simone, molto legato alla Malesia dove ha vissuto a lungo. Le opere di questa sezione ripercorrono i loro viaggi, le loro vite: ed ecco quindi Londra, Kuala Lumpur, Milano, il Messico…

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Qui, dopo anni di “lontananza” troviamo anche dei nuovi pezzi realizzati a quattro mani da Simone e Andrea.

Il percorso della mostra prosegue poi con il lavoro di Giacomo Ruffa (che vive a Londra e che abbiamo incontrato quest’estate – clicca QUI per l’intervista), di cui vi abbiamo già parlato quest’estate. Giacomo, video-artist, raccoglie l’eredità di Dario, un loro amico scomparso prematuramente che ha avuto una forte influenza sul percorso artistico del movimento.

Seguono poi le opere di Francesca, che si relazionano al mondo della moda: con una sartoria di Brescia realizzano vestiti dipinti a mano, che quindi diventano un’opera d’arte.

C’è poi la sezione dedicata a due persone molto importanti, mancati all’età di 21 anni e che facevano parte del primo movimento quando ancora non sapevamo cosa sarebbe saltato fuori: Dario e Nicolas. Dario è il precursore, le sue idee continuano a porsi come base del manifesto scritto da Andrea e Simone. Il manifesto è dedicato a lui. Dario lavorava sui video VHS e quello che ci hanno mostrato ha concorso per il premio Suzzara, la sua ricerca tecnica e il suo linguaggio sono legati ai messaggi subliminali, l’errore viene usato come metodo espressivo. Tutto quello che tu vedi di sbagliato in un film, lui lo usa per realizzare un film. (I ritratti di Dario sono realizzati da Simone Torri).

Nicolas lavorava sui vinili: è un quadro che puoi anche ascoltare. Sono tutti pezzi unici da collezione. (Musica: Luca Alessandrini prende l’eredità di Nicolas per quanto riguardo la parte musicale).

Tra gli altri ragazzi esposti ci sono anche Laura, Alessandra, Diego… è fondamentale che gli venga data la possibilità di esibirsi, anche questi nuovi e giovani artisti credono nel manifesto di Oroccoccoro. Il secondo movimento parte dai giovani, che quindi devono farsi conoscere, fare esperienza e crescere, anche stilisticamente.

Rifiutiamo il ruolo di spettatori inerti dei cambiamenti di questo millennio. Essere figli di questo tempo vuol dire viaggiare, vuol dire comunicare, vuol dire creare situazioni come questa dove coinvolgi anche dei giovani, vuol dire storicizzare l’insegnamento dei nostri insegnanti e di quelli che ci seguirono e non sono più tra noi. E’ un processo prima di tutto culturale” dice Simone. “I nostri obiettivi sono diversi” conclude Andrea.

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Loro ci credono e noi con loro.

FINO AL 22 NOVEMBRE

INGRESSO GRATUITO

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 347 5028766

E-MAIL INFO: artcommunicationmichela@gmail.com

SITO UFFICIALE: http://www.artepassante.it

COME RAGGIUNGERLA:

4 risposte a "Oroccoccoro – Capitolo due: Urban decò @Artepassante, Milano"

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